Antichità, cinema e arte contemporanea dialogano nella cornice romana del Palazzo delle Esposizioni: a tenere le redini è Francesco Vezzoli, co-curatore della rassegna e autore delle opere che gettano un ponte fra classicità e cultura pop.

Si intitola VITA DULCIS la mostra che, fino al prossimo 27 agosto, farà vivere al pubblico una inaspettata immersione nel passato mantenendo lo sguardo ben radicato nel presente. Ad accogliere la rassegna è il Palazzo delle Esposizioni di Roma, cornice di un riuscito dialogo visivo fra l'antichità classica e le opere di un artista contemporaneo del calibro di Francesco Vezzoli, curatore dell'iniziativa insieme a Stéphane Verger. Ulteriore fil rouge è il cinema, la cui presenza è evocata dal titolo stesso della mostra, che richiama La dolce vita di Federico Fellini. VEZZOLI AL PALAZZO DELLE ESPOSIZIONI In linea con la sua pratica creativa, che declina la storia dell'arte nel linguaggio della contemporaneità, usando come grammatica le trasformazioni della cultura pop, Vezzoli anche stavolta chiama in causa l'antico, accostando a opere e reperti archeologici custoditi nelle diverse sedi del Museo Nazionale Romano – alcuni dei quali mai esposti al pubblico – capolavori filmici come Cabiria, il colossal del 1914 sceneggiato da Gabriele D’Annunzio, Satyricon di Federico Fellini, Sebastiane di Derek Jarman, Il gladiatore di Ridley Scott. Ad arricchire e completare questo incontro fra epoche e discipline sono le opere dello stesso Vezzoli, pervase di rimandi al passato in chiave attuale. A sua volta debitrice nei confronti del cinema, l'arte di Vezzoli trova spazio nella sede capitolina a partire dalla rotonda centrale, dove sono allestite le opere incluse nel progetto 24Hours Museum, prodotto dall'artista nel 2012 in collaborazione con Prada ed esposto, per un giorno soltanto, al Palais d’Iéna di Parigi. Sei grandi lavori luminosi reinterpretano alcune celebri sculture di epoca romana dando il via a un percorso di immersione nelle vicende dell'Impero romano. LA MOSTRA DI VEZZOLI A ROMA Senza alcuna pretesa scientifica, le sette sale tematiche restituiscono altrettanti aspetti di un'epoca storica densa di avvenimenti, nell'ottica di fornirne una lettura alternativa e trasversale. Dalla guerra alla potenza del corpo maschile, passando per il culto dei defunti e a un focus sulla figura della donna, la mostra culmina con una riflessione sul potere imperiale e sulla forza distruttiva derivante dalla sua degenerazione, resa ancora più efficace dalla proiezione di Trailer for a Remake of Gore Vidal’s Caligula, l'opera del 2005 di Vezzoli. [Immagine in apertura: Francesco Vezzoli, Lo sguardo di Adriano, 2018, testa di marmo romano (117 -138 d.C.), pittura acrilica, 60 x 36 x 36 cm. Courtesy Francesco Vezzoli, Almine Rech Gallery, Galleria Franco Noero, Apalazzogallery. Photo Sebastiano Pellion Di Persano]
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