Frida Kahlo oltre le apparenze a Parigi
ARTE
Una mostra al Musée de la Mode di Parigi investiga la figura di Frida Kahlo oltre i cliché, indagando le sue radici culturali e le molteplici influenze dietro la sua pittura.
Il Palais Galliera, sede del Musée de
la Mode di Parigi, ospita fino al prossimo 5 marzo l'esposizione
Frida Kahlo. Au-delà des apparences,
incentrato sulla figura di una delle più iconiche artiste del XX
secolo.
La
mostra vuole esplorare il lato più privato della vita di Frida, la
sua inconfondibile maniera di presentarsi e di rappresentarsi, costruendo ad arte un personaggio riconoscibilissimo, quasi
fosse lei stessa, con le sue imperfezioni, con i suoi umanissimi
travagli e le sue difficili condizioni di salute, un'opera d'arte da
arricchire con nuove pennellate giorno dopo giorno. L'esposizione di
Parigi costituisce dunque una sorta di “dietro le quinte” che ci
porta nella quotidianità dell'artista, dai tratti spesso dolorosi e
drammatici.
LA CASA AZUL ARRIVA A PARIGI
Le
oltre duecento opere in mostra sono giunte a Parigi grazie alla
collaborazione con il Museo Frida Kahlo, ospitato presso la
celeberrima Casa Azul di
Città del Messico: indumenti, accessori, lettere e documenti,
medicine, oggetti per la cosmesi e strumenti ortopedici divengono
pertanto chiavi di lettura per dischiudere le porte della vita
quotidiana di Frida.
Alla
morte dell'artista, nel 1954, questi elementi così
importanti per ricostruire la sua figura vennero messi sotto chiave
dal marito della Kahlo, il celeberrimo artista Diego Rivera, padre
del muralismo messicano. Fu soltanto nel 2004 che gli oggetti di
Frida tornarono a essere visibili, e oggi sono esposti a Parigi,
narrando vicende che per oltre cinquant'anni non era stato possibile
ricostruire. Tra i reperti in mostra i vestiti tradizionali Tehuana,
le collane precolombiane, ma anche i corsetti e le protesi dipinti a
mano, segni di un vissuto complicato reso più accettabile dalla
creatività.
UN VIAGGIO NELL'UNIVERSO DI FRIDA KAHLO
La rassegna di Parigi non
vuole essere soltanto un'esposizione dedicata all'artista, ma intende
presentare Frida Kahlo nel complesso della sua personalità,
studiandone le sue influenze e le sue rivendicazioni sociali e
culturali.
La mostra è organizzata in
sette sezioni: la prima, intitolata Here I was born,
offre una presentazione biografica dell'artista, caratterizzata da
un'eredità cosmopolita: sua madre aveva infatti origini spagnole e
indigene, mentre suo padre era un immigrato proveniente dalla
Germania. La seconda sezione è tutta dedicata alla Casa
Azul, dove l'artista nacque,
visse per gran parte della sua vita e morì nel 1954. Autentica
casa-museo, l'edificio divenne un centro culturale di prima
importanza, arrivando a ospitare personalità come Leon Trotsky e
André Breton. La terza sezione, Gringolandia,
è dedicata alla relazione controversa tra Frida Kahlo e gli Stati
Uniti, mentre la quarta indaga il rapporto dell'artista con la
capitale francese nel periodo interbellico, dove ebbe modo di
incontrare artisti come Pablo Picasso, Marcel Duchamp e Joan Miró. La sesta tappa
dell'itinerario è il cuore dell'esposizione: Art and Dress
indaga il rapporto dell'artista
con la moda e l'arte figurativa, mentre l'ultima parte del percorso
di visita si sofferma sulla perdurante influenza di Frida
nell'immaginario contemporaneo.
[Immagine in apertura: © Laurent Julliand]