Alle Scuderie del Quirinale, una rassegna su Guercino esplora il legame tra arte e potere nell’era Ludovisi, durante il pontificato di Gregorio XV. Attraverso una selezione di 122 opere, la mostra indaga l’influenza del cardinale Ludovico e il ruolo centrale di Guercino nel Barocco romano.

Grande maestro della scuola emiliana del Seicento, nonché tra i più fertili pittori della Roma barocca, Guercino è protagonista di un’ampia retrospettiva alle Scuderie del Quirinale. Attraverso 122 opere provenienti da 68 musei e collezioni nazionali e internazionali, Guercino. L'era Ludovisi a Roma approfondisce il rapporto indissolubile tra arte e potere attraverso il sodalizio tra Guercino e la famiglia Ludovisi, nel periodo del pontificato di Papa Gregorio XV, recentemente ricordato per il suo quarto centenario.LA MOSTRA SU GUERCINO ALLE SCUDERIE DEL QUIRINALELa mostra – visitabile fino al 26 gennaio 2025 – si inserisce in un percorso di celebrazioni per il grande artista avviato a Bologna e proseguito a Torino, con un focus mai esplorato prima sul brevissimo ma rivoluzionario periodo romano corrispondente al pontificato di Gregorio XV (un periodo caratterizzato da radicali cambiamenti culturali e politici che sanciscono un’era unica, marcando un significativo passo in avanti dalla classicità al nascente Barocco). A cura di Raffaella Morselli e Caterina Volpi, il percorso espositivo si articola in dieci sale, spaziando tra dipinti, sculture, disegni e stampe di maestri come Annibale e Ludovico Carracci, Guido Reni e Gian Lorenzo Bernini. I prestiti dal Museo Nazionale Romano esaltano la bellezza dei marmi Ludovisi, la più celebre tra le raccolte di scultura antica, radunata negli anni Venti del Seicento dal cardinale Ludovico Ludovisi per la sua villa sul Colle Quirinale. Al centro dell'esposizione, svetta l’arte del giovane Guercino, caratterizzata da esplosioni di colore e da un inconfondibile dinamismo compositivo, capace di coinvolgere emotivamente l’osservatore.LA STRAORDINARIA ARTE DI GUERCINO A ROMAL’idea di osservare la produzione di Guercino attraverso la lente del suo rapporto privilegiato con il papa coincide con la ricorrenza dei quattrocento anni dal pontificato Ludovisi e dal Giubileo del 1625 che, spiega la co-curatrice Caterina Volpi, “ci ha spinto a ideare una mostra che intrecciasse gli esplosivi due anni di Guercino a Roma con quelli del papa Gregorio XV che tanto lo amava e lo volle con sé durante il suo regno”. La mostra, prosegue Volpi, “nasce da anni di studio e da un’idea originale di coniugare la biografia di un artista famosissimo come il Guercino, al contesto che lo vide protagonista e al contempo sensibile barometro di quanto avveniva nella città teatro del mondo. Da questo incontro nacque un nuovo linguaggio e un nuovo modo di fare pittura che segnerà il secolo a venire”.[Immagine in apertura: Giovanni Francesco Barbieri detto Guercino (Cento, 1591 - Bologna, 1666), Paesaggio al chiaro di Luna con carrozza, 1616-1617, olio su tela, cm 55,5 x 71,5. Stockholm, Nationalmuseum inv. NM 3110 / foto © Cecilia Heisser]
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