L'eclettica carriera di Guido Harari in mostra a Ferrara

Riapre al pubblico dopo un lungo intervento di restauri Palazzo dei Diamanti di Ferrara, con due grandi rassegne: una mostra antologica curata da Vittorio Sgarbi dedicata ad Agostino Arrivabene, intitolata Thesauros, e la vasta retrospettiva su Guido Harari, a cura di Rjma Progetti culturali e Wall Of Sound Gallery.  Guido Harari. Incontri. 50 anni di fotografie e racconti, visitabile fino al prossimo 1° ottobre, rende omaggio a uno dei più celebri fotografi delle stelle della musica italiana e internazionale: per il suo obiettivo hanno posato da Fabrizio De André a Bob Dylan, passando per Vasco Rossi, Kate Bush, Paolo Conte, Lou Reed e Frank Zappa. GLI SCATTI DI GUIDO HARARI A FERRARA Gli oltre trecento scatti esposti in mostra sono “incontri”, come li definisce il titolo, da cui nasce spesso un legame intimo e d’amicizia. “Sono sempre felice di farmi fotografare da Guido. So che le sue saranno immagini musicali, piene di poesia e di sentimento”, diceva Lou Reed del fotografo. “Quello che Guido cattura nei suoi ritratti – nei miei e certamente in quelli di mia moglie Laurie (Anderson) – viene generalmente ignorato da altri fotografi. E poi questo genere di fotografie è possibile solo con una persona che ti è amica, non con un estraneo. Io considero Guido un amico, non un fotografo, e per questo motivo riesce a cogliere immagini come queste”. LA MOSTRA A PALAZZO DEI DIAMANTI DI FERRARA Il percorso espositivo traccia una panoramica completa dell’eclettica carriera di Harari a partire dagli esordi, negli anni Settanta, quando ancora adolescente capisce di poter unire le sue due passioni, musica e fotografia. In mostra non solo foto, ma anche videointerviste, documentari e filmati d’epoca di backstage. Non manca una sezione dedicata ai libri: Harari ha infatti curato numerose biografie illustrate, come quella di Fabrizio De André, di cui era fotografo personale, ma anche di Fernanda Pivano, Mia Martini, Giorgio Gaber e Pier Paolo Pasolini. [Immagine in apertura: Guido Harari, Vasco Rossi, 1990]