Il Museo Madre di Napoli ospita una retrospettiva dedicata all'artista statunitense recentemente scomparso, grande attivista per i diritti civili, sociali e ambientali.

Fino al 10 aprile 2023 il Museo Madre di Napoli ospita Jimmie Durham humanity is not a completed project, la mostra monografica a cura di Kathryn Weir dedicata al grande Jimmie Durham, scomparso nel 2021 a 81 anni d'età. Si tratta della prima retrospettiva mai organizzata sull'artista statunitense in Italia, arricchita da ben 150 opere, tra cui spiccano anche alcuni lavori mai esposti nel nostro Paese. Artista, poeta, performer saggista e attivista: Jimmie Durham era tutto questo e molto altro. Si trattava di una figura unica nel panorama creativo degli ultimi cinquant'anni, sempre in prima linea a lottare a favore degli esclusi, degli emarginati e di coloro che vedevano calpestati i loro diritti, ma sempre partendo da presupposti ironici e dissacranti. Le sue opere sono infatti spesso caratterizzate da una forte componente umoristica, e comprendono linguaggi artistici diversissimi come scultura, video, poesie, performance, installazione, pittura, disegno, collage, stampa. Durham era pure un ispirato saggista, i cui lavori sono degni della massima attenzione. LA MOSTRA DI JIMMIE DURHAM A NAPOLI Il titolo dell'esposizione partenopea fa riferimento a una stampa di Durham, ma è anche la chiave di lettura per comprendere il suo impegno sociale e artistico, che prende spunto da un relativismo culturale di stampo postmoderno basato sul rifiuto del concetto di dogma e di assoluto. Quella condotta da Durham è un'indagine in grado di disinnescare le desuete categorie di autenticità, di identità, di verità o di nazione, che tanti drammi hanno provocato nel corso del Ventesimo secolo. In due delle prime insegne scultoree esposte a Napoli si legge Veracity e Voracity, a riprova di come con la semplice sostituzione di una vocale risultino improvvisamente evidenti le reali implicazioni nascoste dietro nobili ideali. LA STORIA DI JIMMIE DURHAM Nato nel 1940, Durham ha sempre lottato contro lo status quo: nel 1969, mentre frequentava a Ginevra la scuola d'arte, partecipò da attivista ai movimenti di protesta per la decolonizzazione. Tornato negli Stati Uniti, nel 1973 è tra i manifestanti a favore dei diritti civili. Nel 1983 pubblica la sua prima antologia di poesie, intitolata Columbus Day: Poems, Drawings and Stories about American Indian Life and Death in the Nineteen-Seventies. Dopo un periodo a Cuernavaca, in Messico, si stabilisce in Europa nel 1994, vivendo dapprima in Irlanda, poi nei Paesi Bassi, in Belgio e in Francia, fino a giungere a Berlino. Sia nella performance artistica che nella sua poetica le parole assumono il ruolo di protagoniste assolute della scena, venendo spesso declinate in maniera ironica. Oltre alla letteratura e all'arte, la passione di Durham era la fisica teorica: la sua ultima raccolta di poesie, pubblicata nel 2020, si chiama infatti Particle Word Theory. [Immagine in apertura: Jimmie Durham humanity is not a completed project, exhibition view at Museo Madre, Napoli 2022. Courtesy Museo Madre]
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