L'arte di Joan Miró va in scena a Trieste
ARTE
Ottanta opere allestite al Museo Revoltella di Trieste sintetizzano la carriera sfaccettata di Joan Miró. Tra dipinti, sculture e ceramiche, un viaggio nella produzione dell’artista catalano dal 1924 al 1981.
Si intitola Omaggio a Miró la mostra che celebra l'arte del grande maestro spagnolo attraverso ottanta opere realizzate con stili e tecniche differenti. Allestita nella suggestiva cornice del Civico Museo Revoltella – Galleria d’Arte Moderna, l'esposizione, aperta dal 29 aprile al 24 settembre prossimi, offrirà l’occasione di ammirare i capolavori di un grande protagonista del Surrealismo.
LA MOSTRA SU JOAN MIRÓ A TRIESTE
Tra dipinti, tempere, acquerelli, disegni, sculture e ceramiche, il percorso espositivo racconta la carriera sfaccettata del pittore catalano con una raccolta di opere provenienti da musei francesi e collezioni private. A completare l’itinerario, curato da Achille Bonito Oliva, Maïthé Vallès-Bled e Vincenzo Sanfo, saranno anche opere grafiche, libri, documenti e una sezione multimediale. Il nucleo di capolavori esposti nella Sala Scarpa dell'istituzione triestina ripercorre l'attività di Miró dal 1924 al 1981, indagando soprattutto la trasformazione dei linguaggi pittorici che l'artista sviluppò nella prima metà degli anni Venti. La mostra descrive non solo le sue metamorfosi creative (dal disegno al collage, fino alle opere di tappezzeria), ma anche la poliedricità delle forme e dei mezzi espressivi. Il pittore surrealista si misurò con la pittura, l'opera grafica e persino con la ceramica, dando vita a uno stile inconfondibile che rappresenterà un punto di riferimento per le generazioni successive.
LA STORIA DI JOAN MIRÓ
Nato nel 1893 a Barcellona, Joan Miró si trasferisce a Parigi all'età di 27 anni. Nella capitale francese il giovane catalano conosce Picasso ed entra in contatto con il circolo dada di Tristan Tzara: eventi che giocheranno un ruolo chiave nel suo percorso di formazione artistica. Con l'invasione di Parigi da parte delle truppe naziste, Miró è costretto a tornare in Spagna e si trasferisce nei luoghi a lui più cari, la campagna catalana e l'isola di Maiorca. Desideroso di allontanarsi dalla pittura convenzionale, l'artista nel corso della sua carriera esplora nuove forme e stili, affermandosi come pilastro della corrente surrealista.
[Immagine in apertura: Joan Miró, Le Lézard aux plumes d'or 3, 1967. Litografia]