Si intitola “Punto, linea e superficie. Kandinsky e le avanguardie” la grande rassegna che la Galleria Comunale d’Arte Contemporanea di Monfalcone dedica al caposaldo dell’astrattismo e ad alcuni illustri colleghi del calibro di Alexander Calder, Max Ernst e Joan Miró.

La stagione espositiva invernale di Monfalcone (in provincia di Gorizia) parte alla grande con la mostra dedicata a uno dei più influenti protagonisti dell’arte del Novecento. Stiamo parlando di Punto, linea e superficie. Kandinsky e le avanguardie: la rassegna, allestita presso la Galleria Comunale d’Arte Contemporanea, innesca un dialogo tra il mondo immaginifico di Wassily Kandinsky e l'esperienza delle Avanguardie, nel solco degli artisti che hanno subito l’influenza del grande maestro. LA MOSTRA DI KANDINSKY A MONFALCONE A cura di Elisabetta Barisoni, la mostra si avvale della preziosa collaborazione del museo Ca’ Pesaro di Venezia per invitare il pubblico, fino al 2 maggio 2022, a guardare con occhi nuovi l’eredità lasciataci dal geniale pittore russo. Suddiviso in quattro sezioni principali (Nascita dell’astrazione, Le avanguardie astratte e surrealiste, Astrazione nel secondo dopoguerra, La scultura verso il minimalismo), l'itinerario della rassegna presenta infatti un corpus di quaranta opere – prestate dal museo veneziano – che accostano la poetica di Kandinsky a quella di altri celebri autori. Un percorso inaspettato che, partendo dalle origini dell’astrattismo, unisce la ricerca di giganti dell’arte della prima metà del Novecento (quali Max Ernst, Jean Arp, Joan Miró e Alexander Calder) a una generazione di scultori minimalisti capitanata da figure come Richard Nonas e Julia Mangold: un viaggio ideale che evidenzia l’enorme rilevanza dell’impronta astrattista lasciata da Kandinsky. LE PAROLE DI GABRIELLA BELLI “Questa esposizione è costruita con i capolavori delle collezioni della Galleria Internazionale d'Arte Moderna di Ca' Pesaro, uno dei nostri undici straordinari Musei, per raccontare l’affascinante viaggio dell’arte astratta dalla sua nascita al nostro contemporaneo”, afferma la direttrice della Fondazione Musei Civici di Venezia, Gabriella Belli. “Molte di queste opere sono state acquistate dal Comune di Venezia in diverse edizioni della Biennale, altre sono state donate alla Galleria dagli stessi artisti premiati, a testimonianza di una lunga storia di stima e gratitudine che lega i Musei alla città e alle sue Istituzioni culturali, ai collezionisti, ai mecenati e agli artisti. Ca' Pesaro è custode dell’arte del proprio tempo e qui naturale protagonista di un'importantissima azione culturale”.[Immagine in apertura: Wassily Kandinsky, Zig zag bianchi, 1922, olio su tela, 95x125cm. Fondazione Musei Civici di Venezia, Cà Pesaro Galleria Internazionale d’Arte Moderna]
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