A Città di Castello una mostra da "vedere" a occhi chiusi
ARTE
Rivolta principalmente al pubblico non vedente, la nuova mostra presso gli Ex Seccatoi del Tabacco di Città di Castello è un omaggio al buio. Quali sono le possibili rivelazioni insite nell'assenza di luce e di colore?
Con il titolo suggestivo de La Luce
del Nero, gli Ex Seccatoi del Tabacco di Città di Castello (in
provincia di Perugia) riaprono le porte al pubblico dopo sette anni
di lavori. A sancire la tanto attesa ripresa delle attività
espositive non poteva che essere il “padrone di casa" Alberto Burri.
Inaugurato nel 1990 su volontà dello
stesso artista, che qui decise di collocare un'ampia parte della sua
produzione, l'enorme complesso accoglie fino al 28 agosto una
rassegna tutta dedicata al valore simbolico del buio e dell'assenza
di luce.
NON SOLO ALBERTO BURRI
A curare la mostra è Bruno Corà, presidente della Fondazione Burri, che afferma come il nero “tra
la fine del Medioevo e il XVII secolo avesse perso il suo statuto di
colore. Sono stati gli artisti a riconferire al nero la sua valenza
cromatica e in particolare, tra loro, appare essenziale l’azione di
Kazimir Malevic, autore del celebre 'Quadrato nero su fondo bianco',
richiamato in mostra mediante una stampa che ne riproduce
l’immagine”.
Protagonista del percorso espositivo è
ovviamente lo stesso Burri, che con i suoi cicli pittorici ha
contribuito enormemente alla riflessione sul tema. Tra gli altri
autori documentati in mostra spiccano inoltre Enrico Castellani,
Lucio Fontana, Emilio Isgrò, Jannis Kounellis, Mario Schifano e
Antoni Tàpies. Pur nelle differenti intenzioni, e nelle diverse
scelte tecniche che ne sono alla base, le opere sono un
omaggio all'assenza di colore e alle rivelazioni che possono
scaturire a partire dalla negazione della luce.
UN'ESPERIENZA SENSORIALE
Data la valenza del progetto,
destinatario d'eccellenza della mostra è il pubblico non vedente.
Realizzata nell’ambito del programma Europa Creativa con il
progetto Beam Up – Blind Engagement In Accessible Museum
Projects, che affronta in chiave internazionale e inclusiva il
tema dell’accessibilità all’arte contemporanea per il pubblico
con disabilità visiva, la rassegna è prima di tutto un'esperienza
sensoriale. Un'occasione per “vedere” oltre i limiti della sfera sensibile.
[Immagine in apertura: Alberto Burri,
Combustione Legno, 1955, legno, vinavil, combustione su tela 88,5 x 160 cm]