Tutto pronto per la grande mostra dedicata a Lucio Fontana
ARTE
L'intervista di Carla Lonzi a Lucio Fontana, realizzata alla fine degli anni Sessanta e raccolta nel celebre volume "Autoritratti", prende forma a distanza di oltre mezzo secolo grazie a una nuova mostra. Uno sguardo intimo sulla ricerca del maestro dello Spazialismo, in arrivo alla Fondazione Magnani-Rocca di Mamiano di Traversetolo, in provincia di Parma.
È un viaggio nella pratica e
nel pensiero di Lucio Fontana quello pronto a essere inaugurato
presso la Villa dei Capolavori, sede della Fondazione Magnani-Rocca a
Mamiano di Traversetolo, in provincia di Parma. A partire dal
prossimo 12 marzo, il pittore e maestro dello Spazialismo sarà
protagonista di un'ampia retrospettiva: un percorso antologico che
punta a identificare i momenti salienti della ricerca di questo
assoluto riferimento dell'arte del XX secolo.
CARLA LONZI E LUCIO FONTANA A CONFRONTO
Curata da Walter Guadagnini, Gaspare
Luigi Marcone e Stefano Roffi (e aperta al pubblico fino al 3
luglio), la mostra prende spunto dalla preziosa intervista rilasciata
dall'artista a Carla Lonzi, che alla fine degli anni
Sessanta lo interrogò nell'ambito del progetto editoriale
Autoritratto. Il libro, pubblicato da De Donato nel 1969,
presentava una serie di eccezionali testimonianze di artisti dell'epoca, raccolte dalla
grande critica, già allieva di Roberto Longhi. Le singole
voci dei protagonisti emergono dal volume mostrando una dimensione
intima e unica per i canoni della critica del tempo: a risaltare è
soprattutto il rapporto di complicità tra l'autrice e gli artisti coinvolti, pronti a a fare il punto in prima persona e senza filtri sulle loro riflessioni teoriche ed esistenziali.
Raccolte con l'ausilio di un
registratore, e successivamente assemblate nel celebre volume
Autoritratto, le interviste sono uno spaccato unico dell'arte
italiana del secondo dopoguerra. Uno strumento di critica che avrebbe
fatto scuola, aprendo le porte a un nuovo modo ("militante", come si sarebbe detto in seguito) di leggere e vivere
l'arte.
LA MOSTRA A TRAVERSETOLO
La rassegna Lucio Fontana. Autoritratto, che proprio trae il
titolo da quell'esperienza editoriale, prende le mosse da quello straordinario vis-à-vis
tra il pittore e Carla Lonzi, mettendolo in scena a più di mezzo
secolo di distanza con circa cinquanta opere scelte come emblemi di
quella conversazione. Si tratta di lavori che risalgono a periodi
diversi della produzione di Fontana, selezionati in supporto alle tesi e
alle riflessioni emerse dall'incontro. Tra questi spiccano le
sculture giovanili degli anni Trenta, i famosi Concetti spaziali
realizzati tra gli anni Quaranta e i Sessanta, le opere in bronzo e
altre installazioni spettacolari – come l’enorme New York 10
del 1962, composto da una serie di pannelli di rame con lacerazioni e
graffiti, esposti in dialogo con la luce e con lo spazio ospite.
NON SOLO LUCIO FONTANA
Il risultato è un'escursione nella
ricerca di Fontana, nel suo pensiero e nella sua pratica. Un
itinerario vivido e intenso, reso ancora più coinvolgente grazie alla registrazione audio originale della conversazione, offerta al pubblico in
maniera integrale. In questo modo le parole dell'artista accompagnano
la visione delle opere, fungendo da filo narrativo lungo tutto il
percorso di visita.
Chiude il progetto una
selezione di capolavori firmati da artisti quali Enrico Baj, Alberto Burri, Enrico
Castellani e Piero Manzoni (provenienti dalla collezione personale
dello stesso Fontana) e alcune suggestive fotografie scattate da Ugo
Mulas, maestro dell'obiettivo che ebbe il merito di ritrarre il
pittore all'opera durante uno dei suoi famosi “tagli”.
[Immagine in apertura: Concetto
spaziale, New York 10, 1962, lacerazioni e graffiti su rame, 234
x 94 cm (ogni pannello). Milano, Fondazione Lucio Fontana. ©
Fondazione Lucio Fontana by SIAE 2022]