Il Museo Nacional Thyssen-Bornemisza di Madrid ospiterà, dal prossimo 14 settembre, una grande retrospettiva dedicata al visionario maestro surrealista René Magritte.

Grazie alla profonda, e spesso conturbante, ambiguità che li contraddistingue, i personaggi e i contesti rappresentati da René Magritte sono ormai entrati a pieno titolo nell’immaginario collettivo. Le atmosfere tanto sognanti ed evocative, quanto misteriose e inquietanti, partorite dal geniale pittore belga continuano ancora oggi a ispirare artisti e creativi di ogni dove. Prendendo in analisi proprio i motivi che costellano l’universo immaginifico di Magritte, il Museo Nacional Thyssen-Bornemisza sta per aprire le sue porte a un evento unico.  Dal prossimo 14 settembre, fino al 30 gennaio 2022, avrà infatti luogo la prima retrospettiva a Madrid, dopo quella del 1989, interamente dedicata al visionario artista, tra i maggiori esponenti del Surrealismo. Curata dallo stesso direttore artistico del museo, Guillermo Solana, la mostra nasce dalla volontà di evidenziare l’elemento della ripetizione tanto presente nella poetica di Magritte. La costante capacità di confondere lo spettatore attraverso immagini che ritornano in circostanze sempre diverse è infatti uno dei suoi principali tratti distintivi. Il tema dell’automatismo, centrale per la pratica di tutti i surrealisti, è essenzialmente la chiave necessaria per accedere al mondo dell’inconscio: abbandonandosi a impulsi e visioni inaspettate, l’artista ha così modo di attingere dai luoghi più reconditi della propria mente per restituire esperienze e narrazioni impossibili da descrivere in maniera diversa. L’idea che le immagini possano crearsi anche grazie a sistemi completamente automatizzati ha sempre balenato nella testa di René Magritte, così tanto da fargli concepire, nel 1950, una “macchina universale per fare quadri”, ovvero un dispositivo per produrre un numero quasi illimitato di “quadri pensanti” (intesi come immagini consapevoli della loro stessa natura). In questa sua particolare accezione, l’automatismo diviene un pretesto per riflettere sul medium pittorico: una pratica che porterà Magritte a focalizzarsi sempre più sulla metapittura e sul paradosso.LA GRANDE RETROSPETTIVA SU MAGRITTE Realizzata in collaborazione con la Comunidad de Madrid, e con il sostegno della Fondazione Magritte, The Magritte machine – questo il titolo della mostra – offre al pubblico un corpus di un centinaio di dipinti provenienti da gallerie, istituzioni e collezioni private di tutto il mondo. Attraverso un percorso espositivo suddiviso in sette sezioni, lo spettatore verrà così invitato ad addentrarsi nella mente di Magritte, ritrovandosi inevitabilmente faccia a faccia con capolavori quali Attempting the Impossible (1928), The Philosopher's Lamp (1936), The Promenades of Euclid (1955) o The Blank Signature (1965), dove una donna a cavallo oltrepassa i confini della prospettiva per confondersi con gli alberi del bosco nel quale si trova.Questo incredibile viaggio nell'assurdo, dopo Madrid, dal 24 febbraio al 5 giugno 2022, toccherà anche il centro culturale CaixaForum di Barcellona.MAGRITTE E LE IMMAGINI IN MOVIMENTO Conclude la retrospettiva una curiosa installazione allestita all’interno della Balcony Gallery, al primo piano del museo. Costituita principalmente da fotografie istantanee e filmati amatoriali realizzati dallo stesso Magritte, il progetto René Magritte. Photographs and films si avvale di opere presenti nella mostra itinerante The Revealing Image curata dal direttore del Musée de la Photographie di Charleroi, Xavier Canonne.[Immagine in apertura: René Magritte, The Masterpiece or the Mysteries of the Horizon, 1955. Frederick R. Weisman Art Foundation, Los Angeles. René Magritte © VEGAP Madrid 2021]
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