Terminati i lavori di restauro, lo storico edificio delle Pescherie di Giulio Romano a Mantova ha recentemente riaperto le sue porte inaugurando una mostra dedicata all'attualità dell'arte tessile. Riflettori puntati su sei artiste italiane, a partire dall'eredità creativa di Maria Lai.

Fra le artiste italiane più talentuose del secolo scorso, Maria Lai è riuscita a trasformare un elemento come il tessuto in qualcosa di fortemente simbolico. Grazie al suo approccio tanto delicato quanto rigoroso, Maria Lai ha concretamente utilizzato l’arte per intrecciare la storia della sua vita con quella degli altri, lasciando una preziosa eredità culturale riscontrabile, ancora oggi, nelle opere di molte artiste contemporanee.  Traendo spunto dal medium tessile, i curatori Stefano Baia Curioni e Melina Mulas hanno recentemente dato il via al progetto espositivo Cucire il tempo. L’arte come tessitura del quotidiano. Inaugurata lo scorso 7 settembre presso lo spazio espositivo delle Pescherie di Giulio Romano, a Mantova, l’iniziativa è scandita da tre appuntamenti – programmati fino al 7 novembre – che vedranno alternarsi altrettante coppie di artiste. “Nell’anno dedicato a Venere e alla possibilità di una rinascita“ – spiega lo stesso direttore della Fondazione Palazzo Te, Stefano Baia Curioni –, "abbiamo sentito l’importanza di una mostra dedicata a una particolare qualità del fare arte: quella di raccogliere i fili della gioia e del dolore assieme per tessere il presente in modo umano e generoso. Le artiste scelte hanno questo in comune: capacità di vedere e di farci vedere i doni del presente”.IL PROGETTO “CUCIRE IL TEMPO” Protagoniste della rassegna sono sei artiste che riflettono, attraverso la materia tessile, non solo sul fluire del tempo ma anche, e soprattutto, sulle proprie radici. “Le sei artiste presentate nel percorso espositivo tessono sia la gioia che il dolore" – racconta Melina Mulas –, "rammendano ferite che generano bellezza, la guarigione e la gratitudine sono l’ordito della loro arte; più intessono e più aprono alla dimensione di libertà che unisce, con un filo, tutte le donne in un’antica sorellanza. Con alcune di loro è nata una spontanea e profonda amicizia. C’è un aspetto, un ingrediente fertilizzante, nel lavoro di queste artiste, che è quasi impossibile esprimere a parole: l’umiltà, nel senso di ‘humilis’, dalla terra”. Il primo capitolo della mostra (allestito fino al 26 settembre) è dedicato al dialogo fra due monocromi inediti della pittrice Sonia Costantini e una selezione degli anni Novanta delle opere di Maria Lai. L'artista di origine sarda “rivive” anche attraverso un video del regista Tonino Casula che documenta la storica azione relazionale Legarsi alla montagna, realizzata nel 1981 da Maria Lai insieme agli abitanti del paese di Ulassai. Le coppie formate da Irene Lanza e Marta Allegri (28 settembre – 17 ottobre), e Rosanna Bianchi Piccoli e Antonella Zazzera (19 ottobre – 7 novembre) saranno invece al centro degli ultimi due focus. LA RIAPERTURA DELLE PESCHERIE DI GIULIO ROMANO Cucire il tempo. L’arte come tessitura del quotidiano non celebra soltanto la figura di Maria Lai, ma anche l’edificio delle Pescherie, capolavoro di architettura manierista firmato dall’architetto e pittore Giulio Romano. Rimasto per lungo tempo in uno stato di abbandono, il monumento è stato oggetto – dal 2016 a oggi – di un importante intervento di restauro reso possibile grazie alla Fondazione delle Pescherie di Giulio Romano, formata grazie alla cooperazione tra l’Associazione Amici di Palazzo Te, i Musei Mantovani e un gruppo di privati cittadini. Ottenuta la concessione dell’edificio per trent'anni, la Fondazione si impegnerà nel restituirgli prestigio trasformandolo in un importante polo espositivo del territorio di Mantova e Sabbioneta. [Immagine in apertura: Maria Lai, Telaio di guerra, 1991. Serie di 5 opere, carta, inchiostro, filo, 52x62 cm. Gorgonzola, collezione privata. Courtesy © Archivio Maria Lai by Siae 2021]
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