Una grande artista ucraina in mostra a Trento
ARTE
Il Mart rende omaggio alla straordinaria arte di Maria Prymachenko, pittrice ucraina capace di evocare atmosfere senza tempo.
L'Ucraina, a un anno dall'inizio del conflitto, ha sofferto
oltre alle innumerevoli perdite umane anche danni incalcolabili al suo
patrimonio artistico e culturale. Il 27 febbraio 2022 il Museo di storia locale
di Ivankiv fu colpito durante i bombardamenti nella zona di Kiev e venticinque
dipinti della grande artista folcloristica Maria Prymachenko andarono
distrutti: una tragedia nella tragedia. Con l'esposizione I
girasoli ucraini. Opere di Maria Prymachenko dal Museo nazionale Taras
Shevchenko di Kiev il Mart rende omaggio nella sede del Palazzo delle
Albere di Trento all'opera di Maria Prymachenko, un'artista poco nota in
Italia ma che nonostante le umili origini seppe diventare un punto di
riferimento imprescindibile e un esempio di genialità per l'Ucraina. Le 54
opere in mostra si potranno ammirare fino al 4 giugno presso lo storico
edificio di Trento, mentre altri 15 dipinti saranno esposti al Museo dei
Portici di Viterbo, con l'intenzione di dare massima visibilità possibile a
un'artista così importante per la cultura e l'identità ucraina, nell'ottica di
un'iniziativa di diplomazia culturale volta a riaffermare la vicinanza con
Kiev.
LA MOSTRA SU MARIA PRYMACHENKO A TRENTO
La mostra è un'occasione per
scoprire il mondo naïf di Maria Prymachenko, che visse per quasi novant'anni
nell'incanto rurale senza tempo della sua Bolotnja, un piccolo centro a poca
distanza da Kiev. Sebbene non ebbe mai modo di viaggiare e di conoscere il
mondo, la sua arte ebbe un successo enorme fin dagli anni Trenta. I suoi
capolavori ipnotizzavano il pubblico nelle esposizioni di Kiev, di Mosca,
dell'odierna San Pietroburgo, e poi Varsavia, Praga, Sofia, fino a giungere
persino a Parigi e a Montréal. Al 1937 risale infatti la sua medaglia d'oro
vinta all'Esposizione Universale di Parigi. La sua
opera divenne così importante che nel 1966 venne insignita del premio Taras Hryhorovych
Shevchenko, e a dodici anni dalla scomparsa, nel 2009, l'Unesco di Parigi la
scelse come artista dell'anno.
L'ARTE SECONDO MARIA PRYMACHENKO
Si può dire che l'opera di Maria Oksentiyivna Prymachenko
rappresenti uno dei capisaldi culturali e identitari ucraini, ma sarebbe forse
riduttivo inquadrarla in chiave strettamente nazionale. La sua arte infatti
ispirò artisti come Matisse, che restò affascinato dalla sua schietta naïveté.
Chagall, nato nella cittadina bielorussa di Vitebsk, condivideva con Prymachenko
un intero universo di fiabe rurali e di atmosfere magiche dal sapore popolare.
Picasso, colpito dalla fantasmagoria delle sue opere, esclamò: "Mi inchino al genio di questa straordinaria donna ucraina”. Alla pittura Prymachenko
affiancava anche altre attività artistiche come il ricamo, la decorazione
ceramica e la realizzazione di grafiche: si calcola che durante la sua vita
abbia realizzato circa cinquemila opere.
[Immagine in apertura: Maria Prymachenko, Vanya ha catturato il serpente e lo ha imbrigliato e portato nel serraglio: ci sarà un rifugio per lui, la gente guarderà e Vanya sarà orgoglioso, 1989. Museo nazionale Taras Shevchenko di Kiev]