Maurizio Cattelan torna a Milano con una grande rassegna site specific in corso negli spazi dell'HangarBicocca. Una riflessione sul senso della vita e sulle fragilità della condizione umana.

Spogliarsi dei panni di “giullare di corte” per vestire quelli di poeta e drammaturgo. Il Maurizio Cattelan in mostra al Pirelli HangarBicocca di Milano è un artista per certi versi inedito rispetto a quello conosciuto. Archiviate le banane o le spettacolari provocazioni del passato, lo scultore di L.O.V.E. (il celebre “dito medio” in piazza degli Affari) torna all'ombra della Madonnina dopo undici anni di assenza. A segnare il rientro del “figlio prodigo” nella città che più di tutte ha contribuito a lanciare il talento dell'artista italiano nel mondo è Breath Ghosts Blind, il progetto espositivo in corso fino al prossimo 20 febbraio negli spazi del grande “capannone” situato nella periferia nord del capoluogo lombardo. Una mostra che sa di tragedia, più che di commedia, perché offre per la prima volta in maniera esplicita (e senza il ricorso al ghigno sarcastico e alla boutade) riflessioni sul senso della vita e sulla precarietà della condizione umana. LA SCULTURA "ESISTENZIALISTA" DI CATTELAN A curare la rassegna sono Roberta Tenconi e Vicente Todolí. A loro l'incarico di collocare le sculture all'interno dei monumentali spazi dell'edificio. Strutturato in tre atti, il percorso espositivo affronta concetti che toccano ognuno di noi: dai temi della fallibilità e della fugacità della vita, al senso di perdita e alla morte dei nostri cari: argomenti classici e universali che assumono ancora più valore oggi, alla luce della recente epidemia globale. Come detto, le opere in mostra condensano queste e altre riflessioni con inedita eloquenza e senza il ricorso all'escamotage ironico – tratto distintivo della poetica “cattelaniana”. Attraverso elementi simbolici presi in prestito dal nostro immaginario collettivo e rimandi visivi legati al nostro tempo (su tutti il riferimento alle Twin Towers di New York), le questioni affrontate all'interno del progetto emergono in maniera lucida: sono le riflessioni private di un uomo che si guarda indietro, osservando la strada fatta e dosando il peso dei passi ancora da compiere. Una prova di forza e maturità da parte di un artista ancora capace di mettere in discussione se stesso e il presente in cui viviamo. [Immagine in apertura: Maurizio Cattelan, Breath, 2021. Veduta dell’installazione, Pirelli HangarBicocca, Milano, 2021. Marmo di Carrara. Figura umana: 40 x 78 x 131 cm. Cane: 30 x 65 x 40 cm. Courtesy l’artista, Marian Goodman Gallery e Pirelli HangarBicocca, Milano. Foto Agostino Osio]
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