A Torino duemila anni di scambi tra Asia ed Europa
ARTE
Al Museo d'Arte Orientale di Torino va in scena una nuova mostra dedicata al secolare dialogo tra Asia ed Europa. Visitabile dal prossimo 5 ottobre fino al 1° settembre 2024, l'esposizione raccoglie una serie di manufatti orientali, tra tessuti, ceramiche e miniature, mettendo in luce non solo l'importanza del Mediterraneo come luogo di scambio, ma anche il ruolo centrale dell'Asia nella trasmissione di idee e simboli.
L'eterno rapporto di scambio tra Asia e continente europeo diventa protagonista di un nuovo allestimento negli spazi del MAO – Museo d'Arte Orientale di Torino. Intitolata Trad u/i zioni d'Eurasia, la mostra indaga il legame di connessione tra i due mondi che, seppure geograficamente distanti, da sempre si “parlano”.
Visitabile dal prossimo 5 ottobre fino al 1° settembre 2024, l'esposizione esplora i concetti di traduzione, trasposizione e interpretazione culturale, ospitando una serie di oggetti d'arte provenienti dall'Asia occidentale, centrale e orientale: opere che illustrano il costante dialogo e i fenomeni di circolazione materiale e immateriale tra i due continenti nel corso di duemila anni di storia.IL LEGAME TRA ASIA ED EUROPA A TORINO
Concepito come terzo progetto del ciclo espositivo Frontiere liquide e mondi in connessione, l'itinerario torinese accoglie una serie di tessuti, ceramiche, miniature, metalli e pigmenti colorati: creazioni provenienti da importanti collezioni e istituzioni italiane, da Palazzo Madama di Torino alla Fondazione Bruschettini per l'Arte Islamica e Asiatica, fino al Museo delle Ceramiche di Faenza.
Tra i manufatti esposti spiccano splendide sete provenienti dall'antica regione della Sogdiana, snodo di diverse vie carovaniere, caramiche bianche e blu realizzate tra il Golfo Persico e la Cina, e una selezione di raffinati “panni tartarici”, stoffe dorate in seta prodotte tra Iran e Cina durante la dominazione mongola nel XIII secolo. Ad arricchire l'affascinante viaggio tra i due mondi saranno anche i "tiraz", tessuti con iscrizioni ricamate, e persino una serie di bruciaprofumi zoomorfi, uno degli elementi distintivi delle società islamiche medievali. Non mancheranno infine i contributi di alcuni artisti contemporanei: dall'installazione site specific dell'artista franco-marocchina Yto Barrada dedicata al colore e alla materialità dei capolavori esposti, all'opera MOSADEGH dell'artista iraniana Shadi Harouni, fino all'installazione immersiva Shimmering Mirage (Black) di Anila Quayyum Agha.IL DIALOGO TRA I DUE MONDI IN SCENA AL MAO
Curata da Nicoletta Fazio, Veronica Prestini, Elisabetta Raffo e Laura Vigo, l'esposizione indaga la migrazione di idee, tecniche e simboli tra Asia e Mediterraneo, mettendone in luce anche le contaminazioni culturali. I manufatti esposti, oltre a creare nuove narrazioni della cultura visiva e materiali, riaffermano il ruolo centrale giocato dall'Asia nella trasmissione di idee su scala globale, e sottolineano ancora l'importanza del mar Mediterraneo come area di scambio e “frontiera liquida” in cui i due continenti inevitabilmente si incontrano.
[Immagine in apertura: Shimmering Mirage, Weight of Black: Jule Collins Smith Museum of Fine Art, Auburn, AL, 2021. Acciaio laccato e bulbo alogeno / Lacquered steel and halogen bulb, 48" x 48" x 48" 2019. Photo by Mike Cortez]