La Kasa dei Libri mette in mostra, fino al prossimo 23 ottobre, quattrocento straordinarie copertine, molte delle quali sconosciute, illustrate da Bruno Munari per conto di importanti case editrici italiane.

Fino al prossimo 23 ottobre, alla Kasa dei Libri di Milano va in scena un’eccezionale mostra che riunisce, grazie alla caparbietà e alla passione del fondatore dello spazio culturale – e curatore della rassegna –, Andrea Kerbaker, ben quattrocento copertine di libri illustrate da Bruno Munari in collaborazione con storiche case editrici italiane, da Einaudi a Bompiani, da Rizzoli a Scheiwiller. La straordinaria panoramica, che copre la quasi totalità dell’attività editoriale del poliedrico autore, prende il via dalla prima copertina datata 1930 (realizzata cioè da Munari a ventitré anni) per giungere a un lavoro del 1998, ideato, quindi, poco prima della sua scomparsa.MUNARI E LA PRODUZIONE GRAFICA PER L’EDITORIA La grandezza della mostra Le Copertine di Munari sta innanzitutto nel proporre, accanto a copertine già note, molti lavori grafici quasi del tutto sconosciuti. La ricerca, condotta con l’aiuto di esperti tra cui Mauro Chiabrando, ha portato, infatti, a reperire intere collane che sfuggono anche alle bibliografie più complete e accurate. In particolare, si tratta di copertine ideate da Munari negli anni Sessanta e Settanta in collaborazione con editori meno noti per quel tempo.LE COPERTINE DI MUNARI A MILANO L’idea di riunire tutte le copertine realizzate da Munari nel corso della sua carriera è venuta a Karbaker dopo aver ricevuto, da un libraio antiquario, un catalogo che presentava i venticinque volumi della collana Caleidoscopio del Club degli Editori, per cui Munari, appunto, aveva disegnato spettacolari copertine nei primi anni Sessanta. In mostra compaiono dunque, tra le altre, le settantasette copertine che Munari aveva curato, dell’ottobre del 1960 fino al dicembre 1966, per la collana edita dal Club degli Editori Un libro al mese; le quarantatré copertine dallo stile astratto uscite nel corso degli anni Cinquanta per la collana Uno al Mese di Bompiani; e quelle per le edizioni limitate Einaudi Nuova Atlantide e La nuova società. Meritano attenzione anche le copertine che Munari realizzò per volumi e libri fascisti come la Rivista illustrata del Popolo d’Italia o Storia di un balilla che volle vedere il Duce. Si tratta di contributi "scomodi" e per questo solitamente espunti dalla produzione munariana, ma che riescono bene a fornirci una ulteriore sfaccettatura di uno dei massimi protagonisti dell'arte, del design e della grafica del XX secolo. [Immagine in apertura: Collana Uno al mese, Bompiani, 1953-59]
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