Dalla pittura alla fotografia. Le tavolozze dei maestri dell'Ottocento e del Novecento sono in mostra a Milano, nella sede delle Gallerie d'Italia. Autore del progetto è Matthias Schaller, il fotografo tedesco che ha immortalato questi oggetti, simbolo della personalità dei grandi pittori.

Possiamo conoscere (o riconoscere) un pittore dalla sua tavolozza? La domanda se l'è posta l'artista tedesco Matthias Schaller, che nel corso degli ultimi quindici anni ha dedicato la sua attenzione a questo apparentemente semplice strumento di lavoro, indagandone il valore poetico in relazione alla vita e alla produzione degli artisti che ne hanno fatto uso. La riflessione su questo tema è iniziata, nello specifico, nel 2007, durante una visita dell'artista allo studio di Gaeta di Cy Twombly. Le corrispondenze cromatiche fra la tavolozza del pittore e le sue tele, e il valore poetico intrinseco dell'oggetto, spinsero Schaller a dare inizio a una vera e propria ricerca, dettata da un obiettivo ben preciso: scovare le tavolozze dei più grandi pittori dell'Ottocento e del Novecento, immortalandole in una serie di fotografie in grado di conferire a questi strumenti importanza e dignità. LE TAVOLOZZE DEI MAESTRI DELL'ARTE La nuova mostra in corso a partire dal 1° luglio alle Gallerie d'Italia di Milano accende i riflettori proprio su questo progetto, che ha preso forma sotto il titolo Matthias Schaller. Das Meisterstück. Visitabile fino al 28 agosto, la rassegna presenta diciannove fotografie di tavolozze appartenute ad alcuni dei più grandi protagonisti della pittura degli ultimi due secoli. Tra gli altri Francis Bacon, Marc Chagall, Natalia Goncharova, Wassily Kandinsky, Édouard Manet, Henri Matisse, Joan Miró e Piet Mondrian. LA MOSTRA DI MATTHIAS SCHALLER A MILANO Ognuna delle immagini, in grande formato, rappresenta il “ritratto” dell'oggetto così come lasciato dal suo proprietario. Si tratta di tavolozze tutte diverse fra loro, e nelle quali non è difficile intuire alcuni dei tratti caratteristici della pittura dell'artista che gli corrisponde. La palette cromatica, la gestualità, la vernice raschiata, l'impeto o la delicatezza con cui il colore è spalmato sul legno: sono tutte caratteristiche che rendono questi supporti delle “finestre” straordinarie sul genio creativo di chi li ha posseduti. Una serie di “paesaggi astratti”, che molto raccontano degli uomini e delle donne che ne hanno fatto uso. OMAGGIO AI GRANDI PITTORI DELLA STORIA Selezionati da un corpo di opere che fino a oggi conta più di duecento tavolozze (appartenute a ottantasei pittori differenti), i lavori sono stati realizzati grazie alla collaborazione dei principali musei europei: dal Louvre di Parigi al Musée d’Orsay, dalla Tate di Londra al Metropolitan Museum di New York, senza dimenticare le numerose fondazioni private e i collezionisti che hanno messo a disposizione del fotografo questi oggetti straordinari. Un posto di riguardo all'interno del percorso espositivo è infine destinato alla tavolozza di Giorgio de Chirico, messa in dialogo con il dipinto dello stesso artista Manichini in riva al mare, appartenente alle collezioni di Intesa Sanpaolo. [Immagine in apertura: Vincent van Gogh, 2007. Stampa a pigmenti, cornice d’artista, 191 x 149,6 cm © Matthias Schaller / VG Bildkunst, Bonn, Courtesy Sonnabend Gallery, New York City]
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