Sono 250 le opere riunite negli spazi di Triennale Milano per fare il punto sul legame che univa l'Arte Povera e alcune avanguardie italiane degli anni Sessanta e Settanta del Novecento ai linguaggi del cinema, del video e della fotografia.

Nella seconda metà degli anni Sessanta, un nuovo movimento artistico si affacciò sulla scena italiana, in risposta alla Pop Art americana, l'Arte Povera: una corrente caratterizzata soprattutto dall'impiego di materiali insoliti, come oggetti di uso di quotidiano, stracci, terra, materiali riciclati e di recupero. La mostra Reversing the Eye. Fotografia, film e video negli anni dell'arte povera alla Triennale Milano, visitabile fino al prossimo 3 settembre, approfondisce la storia di un legame poco noto, quello fra gli esponenti dell'Arte Povera e delle avanguardie dell'epoca con i linguaggi del cinema e della fotografia.L'ARTE POVERA IN MOSTRA A MILANO Da Michelangelo Pistoletto a Ugo Mulas, da Pier Paolo Pasolini a Mimmo Jodice, fino a Piero Manzoni, Elisabetta Catalano e Luigi Ontani: 49 artisti trovano spazio nella rassegna che punta lo sguardo su 250 capolavori per sondare un dialogo da riscoprire. Curato da Quentin Bajac, Diane Dufour, Giuliano Sergio e Lorenza Bravetta, il percorso espositivo si divide in quattro aree tematiche e analizza i linguaggi spesso sottovalutati nella definizione di questa corrente. Ogni fil rouge della mostra racchiude una riflessione specifica: dall'Esperienza, incentrata sul rapporto tra tempo e spazio, all'Immagine, dedicata alla decostruzione della realtà e alle sue rappresentazioni visive, fino al Teatro, cioè la teatralità dei media, e il Corpo, la sede dell'identità umana.L'ESPOSIZIONE ALLA TRIENNALE MILANO Organizzata da Triennale Milano in collaborazione con Jeu de Paume e LE BAL, la mostra, il cui titolo si ispira a un'opera di Giuseppe Penone del 1970, mette in luce le sfaccettature di uno dei movimenti chiave del Novecento. “Il panorama artistico italiano tra gli anni Sessanta e Settanta è stato caratterizzato da una vitalità eccezionale”, afferma Stefano Boeri, presidente di Triennale Milano. “Sottolineando l’importanza di questo straordinario periodo, la mostra si concentra sul rapporto tra l’avanguardia di quegli anni rispetto al diffondersi dei nuovi media”.[Immagine in apertura: Reversing the Eye. Fotografia, film e video negli anni dell'arte povera, Triennale Milano 2023. Photo Piercarlo Quecchia DSL Studio]
PUBBLICITÀ