Il Guggenheim Museum di New York accoglie le sperimentazioni artistiche di Nick Cave, genio del ready-made e artista impegnato nella lotta alle discriminazioni sociali.

Fino al prossimo 10 aprile sarà aperta presso il Guggenheim Museum di New York la mostra Nick Cave: Forothermore, dedicata all'artista che a inizio anni Novanta creò i Soundsuit, gli abiti che combinano moda, scultura in movimento e arti performative. Cave ha da sempre utilizzato oggetti di uso quotidiano per imbastire un discorso estetico “ready-made”, decontestualizzando manufatti apparentemente banali per allestire le sue sgargianti opere d'arte. La mostra, dopo aver debuttato al Museum of Contemporary Art di Chicago, giunge a New York e permette al pubblico della Grande Mela di conoscere il ricco percorso artistico di Cave attraverso sculture, installazioni e video. Nella sua opera è costante l'impegno a favore degli emarginati, di coloro che si sentono schiacciati dalla società o dalla cultura dominante, dando così voce, per esempio, ai membri della working class o a quelli della comunità nera e queer. LA MOSTRA DI NICK CAVE A NEW YORK L'esposizione si articola in tre sezioni tematiche, dal titolo What it Was, What it Is e What it Shall Be, ispirate a un vecchio saluto tipico della comunità afroamericana: sono quasi tre portali da varcare per conoscere altrettante dimensioni complementari della poetica di Nick Cave. Nella sezione What it Was sono illustrati gli esordi di Cave a Chicago, nonché l'ispirazione fornita all'artista dal panorama musicale della città. In What it is viene messo a fuoco l'universo artistico del passato recente di Cave, ricco di rimandi a tematiche tristemente attuali per la comunità afroamericana, come l'oppressione, il senso di sconfitta, ma anche la gioia nonché l'orgoglio di appartenere a una collettività quanto mai unita. What it Shall Be presenta invece le opere più recenti dell'artista, tra le quali spiccano alcune versioni attualizzate dei suoi Soundsuit o dei monumentali e coloratissimi Tondo. Le opere di Nick Cave hanno un doppio livello di lettura, e grazie alla loro inconfondibile spontaneità sono godibilissime sia dal pubblico più erudito che da quello meno avvezzo all'arte contemporanea.IL CATALOGO DELLA MOSTRA DI NICK CAVE La mostra al Guggenheim Museum è accompagnata da un esteso volume di 320 pagine che presenta lo stesso schema tripartito della rassegna. Nella prima parte si affronta il passato di Nick Cave nella sua molteplice appartenenza sia alla comunità queer sia a quella afroamericana, e vengono approfonditi alcuni momenti cruciali della sua carriera come la creazione del primo Soundsuit, realizzato dall'artista nel 1992 a seguito del pestaggio subito da Rodney King. Nella seconda sezione del catalogo si approfondiscono le fonti di ispirazione dell'arte di Nick Cave, come la moda o la musica afroamericana degli anni Settanta. La terza e ultima parte del volume è dedicata all'abilità di Nick Cave nel creare alternative dal taglio quasi utopico per garantirsi una sopravvivenza creativa in un contesto oppressivo. [Immagine in apertura: Nick Cave, Garden Plot (aka Wall Relief), 2013. Steel, found textiles, and found ceramic, glass, and metal objects, with beads, four parts, 97 × 74 × 21 in. each. Courtesy the artist and Jack Shainman Gallery, New York. © Nick Cave. Photo: James Prinz]
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