Al Kunst Museum di Winterthur va in scena la retrospettiva di Odilon Redon dal titolo “Rêve et Réalité”: dalle prime litografie alle fantasie cromatiche dei dipinti successivi, l'esposizione, visitabile fino al 30 luglio prossimo, offre un affascinante ritratto di uno dei principali esponenti del Simbolismo pittorico.

Autore di soggetti onirici, stravaganti e bizzarri, e principale esponente del Simbolismo pittorico, Odilon Redon è al centro della nuova mostra Rêve et Réalité, allestita al Kunst Museum di Winterthur, in Svizzeria. Visitabile fino al 30 luglio prossimo, l'esposizione ripercorre l'attività del pittore francese, esplorando il suo particolare stile contraddistinto dalla commistione di elementi onirici, mitologici e fantastici: un itinerario artistico affascinante che spazia dalle prime litografie in nero, fino ad arrivare alle fantasie cromatiche dei suoi dipinti successivi. LE OPERE DI ODILON REDON A WINTERTHUR Tra sogno e realtà, scienze naturali e mito, rappresentazione e astrazione, il percorso espositivo mette in luce le affascinanti contraddizioni tipiche dell'opera di Redon concentrandosi, nella prima parte della mostra, sulle sue opere litografiche, i cosiddetti Noirs: oltre ai fogli programmatici, spiccano alcuni straordinari album grafici appartenenti all'istituzione svizzera, come A Edgar Poe, Les origines, Hommage à Goya e Tentation de Saint-Antoine. Si tratta di rappresentazioni enigmatiche e oniriche che raffigurano organismi primordiali, creature mitologiche ed entità cosmiche: soggetti che l'artista recupera anche nella sua produzione successiva, caratterizzata da un uso preponderante del colore. L'itinerario della mostra al Kunst Museum di Winterthur culmina in un'esplosione di colori con un gruppo di pastelli e di dipinti a olio provenienti da prestigiosi musei e collezioni private dedicati a nature morte floreali, imbarcazioni, visioni subacquee e aeree. IL SIMBOLISMO PITTORICO DI ODILON REDON Quello di Redon è un linguaggio artistico che va al di là della semplice rappresentazione della percezione sensoriale: si tratta di un'opera che trae ispirazione dalle discipline più disparate, come la teoria evolutiva, la botanica, la ricerca sui sogni, la mitologia, la religione e la letteratura romantica. L'esposizione svizzera pone al centro non solo l'arte di un personaggio anticonformista, ma rivela anche il legame del pittore con il Kunst Museum di Winterthur. Grazie ai collezionisti Hedy e Arthur Hahnloser e Richard Bühler, Redon organizzò la sua prima retrospettiva a Winterthur nel 1919, esponendo una serie di dipinti e disegni ed entrando così a far parte, per sempre, del patrimonio dell'istituzione svizzera. [Immagine in apertura: Odilon Redon (1840–1916), Le polype difforme flottait sur les rivages, sorte de cyclope souriant et hideux / Der missgestaltete Polyp trieb an den Ufern, eine Art lächelnder und hässlicher Zyklop. Blatt 3 des Albums Les origines, 1883. Lithographie. 21,3 x 20 cm. Kunst Museum Winterthur, Geschenk des Galerievereins, 1921. Foto: SIK-ISEA, Zürich, Lutz Hartmann]
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