In mostra a New York le prime originali creazioni artistiche di Basquiat: oggetti di uso comune, trasformati in sculture, che si fanno portavoce di messaggi di ribellione giovanile e giustizia sociale.

Fino all’11 giugno la Nahmad Contemporary di New York ospita la mostra Art and Objecthood dedicata agli oggetti, ai supporti e ai materiali non convenzionali utilizzati da Jean-Michel Basquiat nelle sue sperimentazioni artistiche giovanili. La mostra, resa possibile da generosi prestiti di diverse istituzioni americane ed europee e collezioni private di tutto il mondo, vede la curatela di uno dei maggiori studiosi dell’artista: Dieter Buchhart. LA MOSTRA DI BASQUIAT A NEW YORK L’originale rassegna, che prende in prestito il titolo da un influente saggio scritto nel 1967 dal famoso storico dell'arte moderna Michael Fried, vuole, dunque, fornire uno sguardo innovativo e approfondito sulle poco conosciute opere giovanili dell'artista. Il celebre graffitista era infatti solito disegnare, dipingere e lasciare il segno su qualsiasi supporto trovasse: su oggetti facilmente reperibili all’interno degli spazi domestici, come frigoriferi, sedie e armadi, ma soprattutto su “scarti” urbani trovati abbandonati per le irrequiete strade di New York, come finestre, porte, specchi, tavole di legno e piastrelle della metropolitana. L’ARTE POLITICA DI BASQUIAT Basquiat ha sviluppato il suo vivace repertorio all’interno della scena artistica di una New York dei primi anni Ottanta permeata dall’hip hop, dalla cultura urbana e dalle disuguaglianze sociali. Ed è proprio partendo dall’uso ribelle e poco convenzionale che faceva di oggetti pubblici e privati trasformati in infuocate sculture intrise di colori e messaggi politici, che l’originale artista ha cominciato a dare forma al suo efficace ed espressivo stile comunicativo, oggi, universalmente riconosciuto. [Immagine in apertura: Untitled (Helmet), 1981. Acrylic and oilstick on football helmet 9.06 x 8.86 x 9.84 inches (23 x 22.5 x 25 cm), Nicola Erni Collection, Switzerland. Artwork © Estate of Jean-Michel Basquiat. Licensed by Artestar, New York]
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