A Parigi Oskar Kokoschka, "l'enfant terrible" della pittura
ARTE
Insieme a Gustav Klimt ed Egon Schiele, Oskar Kokoschka è considerato uno dei pionieri dell'Espressionismo austriaco. Oscurato negli anni della Seconda Guerra Mondiale, incluso dai nazisti tra gli artisti “degenerati”, il pittore sarà presto al centro di un'ampia retrospettiva. La prima a lui dedicata nella città di Parigi.
Artista, poeta e drammaturgo. La figura
di Oskar Kokoschka è una delle più sfaccettate e complesse del
Novecento europeo. Esponente di spicco della Secessione viennese,
cresciuto all'ombra del “vate” Gustav Klimt (che lo
introdusse sulla scena austriaca nel 1908), l'artista si
ritagliò presto un ruolo di primo piano per la sua pittura
“selvaggia” e le sue ambientazioni crude.
Rifuggendo ogni ideale rassicurante di
bellezza e grazia, i dipinti di Kokoschka stupirono infatti la
critica del tempo per l'irruenza e la brutalità con cui facevano
luce sugli aspetti più duri dell'esistenza umana. Una
caratteristica, questa, che fu decisamente d'ispirazione per un altro
grande maestro dell'arte austriaca: Egon Schiele, che proprio da
Kokoschka prese spunto per dare forma alle sue figure tragiche e
solitarie.
LA VITA TURBOLENTA DI OSKAR KOKOSCHKA
A oltre quattro decenni dalla sua
scomparsa, l'artista nato a Pöchlarn, cittadina della Bassa Austria, sarà celebrato da un'importante retrospettiva. Ospitata nella prestigiosa cornice del Musée d'art
moderne de la Ville de Paris, la mostra (la prima di questa portata a lui dedicata nella capitale francese) accende i riflettori
sul carattere sovversivo e sulla turbolenta esperienza biografica
dell'artista. Aspetti, questi ultimi, sottolineati sin dal titolo: Oskar
Kokoschka. Enfant terrible in Vienna.
Vero è, infatti, che la vita del
pittore racchiude tutte le tensioni di un periodo stravolto da
conflitti bellici e tensioni culturali. Soldato durante la Prima
Guerra Mondiale, partito per il fronte per fuggire dalla sfortunata
relazione amorosa con la compositrice Alma Mahler, Kokoschka si
spostò da Vienna a Dresda, prima di solcare le strade d'Europa e d'Africa
grazie a una serie di viaggi (testimoniati dagli splendidi paesaggi
realizzati intorno agli anni Venti). Tornato a Vienna dopo
l'annessione tedesca dell'Austria, l'artista è di nuovo in fuga:
Praga, Londra e poi la Svizzera lo accolgono, ospitandone la
produzione negli ultimi frangenti della sua esistenza.
LA MOSTRA SU KOKOSCHKA
A PARIGI
Con l'obiettivo di fare luce sulla
biografia e sulla pittura sovversiva dell'artista, la mostra parigina
presenta centocinquanta capolavori di
questo “enfant terrible” dell'arte austriaca, esposti a partire dal 23 settembre. Curata da Dieter
Buchhart, Anna Karina Hofbauer e Fanny Schulmann, la rassegna si
sposterà nel 2023 al Museo Guggenheim Bilbao. Non prima del 12
febbraio, giorno di chiusura della “tappa” francese.
[Immagine in apertura: Oskar Kokoschka,
Londres, petit paysage de la Tamise / London, kleine
Themse-Landschaft, 1926. Huile sur toile, 60,5 x 91 cm. Albertina
Museum, Vienne - The Batliner Collection © Fondation Oskar Kokoschka
/ Adagp, Paris 2022]