La pittura “jazz” di Paolo Conte in mostra agli Uffizi
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Per la prima volta il grande cantautore astigiano presenta la sua produzione di disegni, molti dei quali inediti, realizzati tra gli anni Settanta e oggi. Visitabile fino al 7 gennaio 2024, la mostra fa luce sul linguaggio "jazz" del maestro che alla carriera musicale ha sempre affiancato quella di pittore.
Polistrumentista e cantautore jazz, ma anche pittore di grande talento, Paolo Conte sbarca per la prima volta agli Uffizi di Firenze con un mostra intitolata Nostalgia di un golf, un dolcissimo golf di lana blu.
Visitabile fino al 7 gennaio 2024 e allestita nelle sale dell'arte grafica recentemente inaugurate, l'esposizione raccoglie una serie di sessantanove disegni, la maggior parte dei quali mai esposti, realizzati dall'artista “jazz” dagli anni Settanta fino a oggi, dando vita a un coinvolgente itinerario alla scoperta del linguaggio pittorico del grande musicista astigiano.LE OPERE DI PAOLO CONTE A FIRENZE
Autore di alcuni dei testi più toccanti della storia della musica, Conte si è dedicato – parallelamente alla carriera di polistrumentista – anche all'arte, affiancando il disegno alla sua produzione autoriale e realizzando diverse illustrazioni per le copertine dei suoi stessi album. La rassegna fiorentina esplora il lato artistico del maestro, facendo luce sulla sua percezione “jazz” della pittura. Di questo particolare stile è emblema la creazione multimediale Razmataz: concepita dallo stesso Conte come una “storyboard sonorizzata”, l'opera riunisce una serie di disegni (alcuni dei quali esposti agli Uffizi), musiche e dialoghi, raccontando l'incontro tra diverse culture nella Parigi degli anni Venti.
Al termine dell'esposizione il prossimo 7 gennaio, il cantautore donerà all'istituzione fiorentina uno dei suoi capolavori, Autoritratto di un pirla del 1978, entrando così a far parte di una delle più prestigiose collezioni di autoritratti al mondo.LA MOSTRA DI CONTE AGLI UFFIZI
Oltre a celebrare la carriera pittorica di Conte, la rassegna indaga anche il particolarissimo stile dell'artista, capace di restituire sotto forma di arte le affascinanti sonorità jazz. Traendo ispirazione dalle avanguardie del primo Novecento e sperimentando tecniche diverse – dai pennarelli ai pastelli fino all'acquerello – l'artista dà vita a un proprio linguaggio, riproducendo personaggi, oggetti disparati, panorami urbani e visioni oniriche. “Ho già avuto occasione di confessare che il vizio della pittura e del disegno sia nella mia vita più antico di quello per la musica e le canzoni, confessando anche che la composizione musicale manovra su di me in forma di eccitazione, mentre pittura e disegno mi danno calma e leggerezza”, ha dichiarato lo stesso Paolo Conte.
[Immagine in apertura: Paolo Conte, Lettore di musica. Acquarellature policrome a gouche, 1988. Courtesy l’artista]