Il nuovo parco pensile del Lingotto si fa cornice di un sorprendente dialogo tra la storica area industriale torinese, l’ambiente circostante e le opere di alcuni dei maggiori scultori del secolo scorso. Grazie alla collaborazione con la Fondation Maeght di Saint-Paul-de-Vence, in Provenza.

Immerso nella storica Pista della Fiat, e con oltre 40mila piante attentamente selezionate, il nuovo parco pensile del Lingotto – a Torino – costituisce lo scenario ideale per la creazione di un dialogo stimolante. Grazie alla lungimiranza della Pinacoteca Agnelli (da anni impegnata nella divulgazione artistica e culturale), la storica area industriale torinese è al centro di una vera e propria mostra en plein air: un’occasione unica che crea un filo diretto tra un’importante realtà italiana, la passione verso l’arte e una concezione innovativa della tutela dell’ambiente. LA FONDATION MAEGHT A TORINO A dare il via a questa nuova iniziativa è la mostra nata dalla collaborazione con la Fondation Maeght di Saint Paul-de-Vence (in Provenza). Curata da Daniela Ferretti, l’esposizione Fondazione Maeght. Un atelier a cielo aperto offre un’esaustiva panoramica sulla lunga attività dei coniugi Maeght, sviluppando, al contempo, la mission della Pinacoteca Agnelli nell'esplorazione del collezionismo privato. Visitabile fino al prossimo 13 febbraio, la rassegna consente non solo di ammirare numerosi capolavori di artisti del calibro di George Braque, Alberto Giacometti ed Henri Matisse, tra le sale della Pinacoteca, ma soprattutto di accedere al tetto dell’edificio, dove trovano dimora nove interventi di alcuni dei più noti scultori del Novecento.  Protagonisti del progetto allestitivo, a cura di Marco Palmieri, sono infatti dei giganti della storia dell’arte quali Jean Arp, Barbara Hepworth, Claude Viseux, Norbert Kricke, Jean-Paul Riopelle, Ossip Zadkine e Joan Miró, presente con ben due bronzi e una scultura in lamiera. LE PAROLE DI DANIELA FERRETTI A spiegare la volontà di ricreare l'atmosfera che si respira nella Fondazione Maeght è la stessa curatrice, Daniela Ferretti: “Il titolo scelto per la mostra, ‘Atelier a cielo aperto’, merita qualche parola. Appare capace di evocare a un tempo il profondo coinvolgimento degli artisti nel progetto dei fondatori, la luminosa atmosfera mediterranea che si respira a Saint-Paul-de-Vence e l'essenza stessa della visione dei coniugi Maeght: creare un luogo per l’art vivant”. [Immagine in apertura: Fondazione Maeght. Un atelier a cielo aperto. Installation view at Pinacoteca Agnelli, Torino. Photo Andrea Guermani © Successió Miró]
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