Paul Klee ha vissuto in un'epoca di grandi trasformazioni tecnologiche. Per la prima volta, una mostra analizza il peculiare rapporto sviluppato dall'artista con le innovazioni del suo tempo, fra timori, criticità e smania di progresso. Dal 3 settembre a Berna.

Per la 55esima mostra della sua storia, il Zentrum Paul Klee a Berna, progettato dall'architetto Renzo Piano e sede permanente della più importante collezione di opere di Klee al mondo, invita a riflettere su un preminente aspetto dell'epoca a cavallo fra Ottocento e Novecento. In apertura il prossimo 3 settembre, Paul Klee. About Technical Frenzy rivela infatti come il celebre artista si misurò con gli stravolgimenti tecnologici che si susseguirono nel corso della sua esistenza. Come noto, e in analogia con quanto sta avvenendo in anni recenti, anche i primi decenni del XX secolo furono caratterizzati da significative trasformazioni tecniche. Il mondo stava entrando in una nuova era meccanizzata, portatrice di rilevanti innovazioni, ma anche sinonimo di sfide sociali senza precedenti.OLTRE 100 OPERE DI PAUL KLEE IN MOSTRA A BERNA Visitabile fino al 21 maggio 2023, la mostra prende in esame – per la prima volta – l'atteggiamento di Paul Klee verso le conquiste tecniche del suo tempo, soffermandosi sui riflessi di queste ultime nella sua produzione. Un tema complesso, poiché rispetto alla coeva rivoluzione industriale l'artista scelse di percorrere una sorta di "terza via": mentre alcuni suoi contemporanei credevano fermamente nel progresso e svilupparono un linguaggio artistico che risultasse adeguato al nuovo corso, altri preferirono un approccio distaccato e un ritorno all'essenza stessa della pratica. Agli sviluppi tecnologici Klee rispose con un "distacco critico", talvolta con ironia, individuando propri temi di analisi e sperimentando le tecniche e gli strumenti in ascesa, a partire dai microscopi e dai raggi X. PAUL KLEE E IL PROGRESSO TECNICO DI INIZIO NOVECENTO Per descrivere l'incontro fra l'opera dell'artista e le novità dell'età moderna, il percorso espositivo di Paul Klee. About Technical Frenzy  risulta strutturato in cinque sezioni – dedicate a robot e cyborg, meccanica e dinamismo, fotografia, microscopia e raggi X, geometria e costruzione. Molte le curiosità che emergono, a partire dai tanti disegni esposti, nei quali si rintraccia il ricorso a metodologie riferibili ai nuovi mezzi disponibili o esito di tecniche messe a punto dallo stesso pittore. In particolare il suo interesse verso gli strumenti che consentivano di estendere la comprensione del mondo oltre ciò che l'occhio umano era in grado di cogliere autonomamente contribuì a rafforzare la sua visione: risale al 1920 l'efficace motto di Klee sintetizzabile in "l'arte non riproduce il visibile, ma rende visibile". Una posizione che causò distanze con alcune correnti del suo tempo e che raggiunse pienezza in numerose opere; fra queste, le composizioni pittoriche in cui preponderante è la forza del colore anziché l'impostazione geometrica. Le circa 115 opere in mostra a Berna contribuiranno a rivelare questa "diversità" del lavoro di Paul Klee, soffermandosi sull'attualità di una tematica come lo sviluppo tecnologico che, ieri come oggi, non è esente da risvolti sociali e psicologici. [Immagine in apertura: Paul Klee, Berg-insel Luftbild [Aerial View of a Mountainous Island], 1929, 263. Watercolour on primed gauze on cardboard 33,3 x 42,7 cm. Zentrum Paul Klee, Bern]
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