La storia d'amore tra Pablo Picasso e il Louvre
ARTE
Il Louvre di Parigi rappresentò, per Pablo Picasso, prima una meta ambita, poi una “casa” per molte delle sue opere più celebri. Un nuovo progetto espositivo, in arrivo presso la sede del Louvre a Lens, si sofferma sulla relazione tra queste due “istituzioni” dell'arte moderna e contemporanea.
Era il 1900 quando Pablo Picasso varcò
per la prima volte le soglie del Louvre di Parigi: da poco arrivato
nella Ville Lumière, nel pieno fermento dell'Esposizione
Universale in corso, l'artista non mancò di frequentare la
gigantesca collezione del museo, lasciandosi catturare dai dipinti
dei suoi colleghi predecessori. Chissà se avrebbe mai immaginato di
diventare, diciassette anni dopo, il protagonista di una storica retrospettiva a lui dedicata proprio nella Grande Galerie della
celebre istituzione parigina?
Sì, perché il rapporto di stima e
ammirazione tra il maestro spagnolo e l'iconico museo è stato lungo e
rappresentativo: tanto per il pittore di Malaga, che qui trovò nuova
“linfa” per la sua produzione, quanto per la vecchia
fortezza francese, costruita alla fine del XII secolo e diventata meta di culto per
tutti gli amanti dell'arte a partire dalla fine del Settecento.
IL LOUVRE DI PICASSO
La mostra in arrivo il prossimo 13
ottobre presso il Musée du Louvre-Lens, a Lens, nelle
Hauts-de-France, si sofferma proprio sull’importanza che il Louvre
parigino ebbe per il maestro catalano, e il posto preponderante che
esso occupò nel suo immaginario nel corso della carriera. Curata da Dimitri Salmon, la mostra Les Louvre de
Picasso accende i riflettori sul dialogo tra l’opera dello
spagnolo e le collezioni del museo di Parigi, approfondendo il legame intessuto dall'istituzione con l'artista e la sua
opera.
IL PERCORSO ESPOSITIVO
Attraverso un percorso espositivo ricco
di oltre quattrocentocinquanta opere tra documenti, capolavori su
tela, disegni, sculture e opere grafiche, la rassegna (visitabile
fino al 31 gennaio 2022) vuole evidenziare “croci e delizie” di
questo rapporto, sottolineando sia la stima incondizionata tra questi
due “titani” dell'arte moderna (emblematici e rappresentativi
ognuno nel proprio contesto), sia lo scetticismo e le incomprensioni
scaturite negli anni, soprattutto iniziali, del confronto: da una
parte il museo “custode” delle tendenze artistiche della
modernità, dall'altra il pittore più rivoluzionario di sempre, che
con la sua pratica avrebbe definitivamente cambiato il corso della
storia dell'arte del nostro tempo.
[Immagine in apertura: Pablo Picasso
posant pour Theodor Ahrenberg dans l’atelier de Notre-Dame-de-Vie,
Mougins, en avril 1965, André Gomes (1913-1997). Tirage non
daté. Épreuve gélatino-argentique. Musée national
Picasso-Paris Documentation © Succession Picasso 2021 © RMN-Grand
Palais (Musée national Picasso- Paris) / Michèle Bellot © André
Gomes]