A cento anni dalla nascita del grande artista, poeta, scrittore, intellettuale e regista italiano, anche il Friuli Venezia Giulia gli rende omaggio con una mostra fotografica al via il prossimo 24 settembre. A Villa Manin di Passariano di Codroipo (Udine), saranno presto esposti oltre 170 rari scatti di Pier Paolo Pasolini.

È corale e capillarmente diffuso l'omaggio dell'Italia a Pier Paolo Pasolini. Intellettuale influente e poliedrico, in grado di incidere, nell'arco della sua esistenza, drammaticamente interrotta dall'assassinio del 1975, in una pluralità di ambiti culturali e nel tessuto sociale nazionale, lo scrittore e regista nasceva un secolo fa. Di conseguenza sono decine gli eventi promossi durante il 2022 in ricordo della sua figura e fra i territori coinvolti non poteva mancare il Friuli Venezia Giulia. Del resto fu forte il legame fra l'autore e questa regione, che non solo diede i natali alla madre, Susanna Colussi, ma divenne anche il luogo in cui insegnò per alcuni anni e si formò come poeta.LA MOSTRA SU PASOLINI A VILLA MANIN Visitabile a Villa Manin di Passariano di Codroipo (Udine) dal 24 settembre prossimo all'8 gennaio 2023, Pier Paolo Pasolini. Sotto gli occhi del mondo ricostruisce la vicenda umana e professionale dell'autore puntando sulla fotografia. Considerato "il più fotografato artista del Novecento", fu in grado di sollecitare la curiosità e l'interesse di alcuni fra i massimi maestri dell'arte dello scatto del secolo scorso. Lo testimoniano le opere selezionate per questa rassegna, estratte dai servizi fotografi, misconosciuti fin qui, che portano la firma di grandi fotografi, inclusi alcuni di fama internazionale, fra cui Richard Avedon e Henri Cartier-Bresson. Il percorso di visita riunisce oltre 170 scatti, facendo luce su incontri, esperienze, episodi dell'esistenza di Pasolini meno noti o che si riteneva privi di documentazione fotografica. PIER PAOLO PASOLINI E LA FOTOGRAFIA Emergono così situazioni di assoluto rilievo: dall'appuntamento fra Pasolini e Man Ray, in cui lo scrittore propose all'artista di realizzare il manifesto per la pellicola Salò o le 120 giornate di Sodoma, fino alle sue partecipazioni a grandi eventi internazionali, come i festival cinematografici, nel corso dei quali ebbe l'opportunità di confrontarsi con cineasti della sua stessa caratura, come Orson Welles, Agnès Varda o Jean-Luc Godard. Ricca di materiali inediti, la mostra è l'esito di un lungo progetto di ricerca che ha visto impegnata la curatrice Silvia Martín Gutiérrez in numerosi archivi internazionali. Tale esperienza ha quindi assunto la forma di progetto espositivo con il coinvolgimento di un comitato scientifico d’eccezione e il contribuito di varie istituzioni e consente di esporre, per la prima volta in assoluto, alcuni servizi fotografici inediti. Arricchito anche da altri documenti, come giornali, dichiarazioni, interviste, video e sequenze audio, il percorso espositivo si sofferma sul peculiare rapporto fra Pasolini e la fotografia, indagando la complessità di quella "lotta segreta" che lo unì alla macchina fotografica. [Immagine in apertura: Pier Paolo Pasolini nella casa di via Eufrate, Roma, 1963 © Gideon Bachmann/Cinemazero]
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