A Bilbao, una mostra-evento rende omaggio alla lunga storia che lega la collezione del Guggenheim Museum e la Pop Art. Da Roy Lichtenstein a Claes Oldenburg, da James Rosenquist a Andy Warhol, passando per Robert Rauschenberg, Mimmo Rotella e Niki de Saint Phalle: sono oltre 40 le opere in mostra.

La Pop Art si impone come movimento artistico nel Regno Unito alla fine degli anni Cinquanta, per poi radicarsi negli Stati Uniti come risposta all’arte "colta”, rappresentata dall’onda dell'Espressionismo astratto. Che si trattasse di una glorificazione dei miti della cultura di massa, o di una critica alla società contemporanea, la Pop Art statunitense ha dato vita ad alcuni dei pezzi più iconici della storia dell’arte: gran parte di questi sono in mostra dal 16 febbraio al 15 settembre al Guggenheim Museum di Bilbao.LA POP ART CONQUISTA BILBAO Composta da oltre quaranta opere provenienti dalla collezione del museo, Simboli e oggetti. Pop Art della Collezione Guggenheim riunisce una selezione dei più influenti artisti del Novecento (arricchita da alcune proposte contemporanee che ampliano l’eredità del movimento): dai celebri dipinti “a fumetti” di Roy Lichtenstein a Claes Oldenburg, da James Rosenquist all’immancabile Andy Warhol. E poi gli assemblaggi di Robert Rauschenberg, composti da cartone, plastica e rottami.  Spostandoci verso l'Europa, troviamo invece i manifesti dell’italiano Mimmo Rotella, e le ceramiche della francese Niki de Saint Phalle. Elemento nevralgico dell’esposizione è l'installazione monumentale di Claes Oldenburg e Coosje van Bruggen, Soft Shuttlecock (1995). Creata appositamente per la rotonda del Guggenheim Museum di New York, l’opera rappresenta un gigantesco volano da badminton, le cui enormi dimensioni rimpiccioliscono ironicamente l’imponente struttura dell’edificio.IL GUGGENHEIM MUSEUM E LA POP ART La storia del Solomon R. Guggenheim Museum e della Pop Art si intrecciano fin dagli albori: è proprio al Guggenheim di New York che, nel 1963, il curatore britannico Lawrence Alloway – che solo qualche anno prima, nel 1958, aveva coniato il termine “Pop Art” – allestì la storica mostra Six Painters and the Object, considerata un momento di svolta nella storia del movimento d'oltreoceano. Inizialmente, Alloway avrebbe voluto intitolare la rassegna Signs and Objects, frase che oggi torna simbolicamente nell’esposizione spagnola. [Immagine in apertura: Niki de Saint Phalle, Neuilly-sur-Seine, Francia, 1930–La Jolla, California, EE. UU., 2002 Sin título, 1979. Lápiz de cera, acrílico y lápiz de color sobre fibra de vidrio 67,3 × 125,7 × 62,2 cm. Solomon R. Guggenheim Museum, Nueva York, donación, Susan Morse Hilles Estate 2002.38. Foto: Ariel Ione Williams, Solomon R. Guggenheim Museum, Nueva York. © Niki Charitable art Foundation, VEGAP, Bilbao, 2024]
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