Tutto l'immaginario dei Radiohead in una mostra virtuale
MUSICA
In occasione del 21esimo anniversario dei dischi “Kid A” e “Amnesiac”, i Radiohead hanno aperto al pubblico della Rete una nuova mostra virtuale. Uno spazio digitale nel quale esplorare i personaggi e le ambientazioni creati dalla band (e dall'artista Stanley Donwood).
Quando una grande band del nostro tempo
decide di celebrare l'anniversario di un vecchio disco pubblicando
una “special edition” dell'album in questione, è facile che
l'operazione risulti una mera trovata commerciale. In un tempo
“nostalgico” come quello in cui viviamo, infatti, è facile
cedere alla tentazione di pubblicare un “best of” o un remake di
un lavoro di successo. Una scelta che, se da una parte serve a
mantenere viva la fiammella del gruppo, dall'altra può
essere il sintomo di una carriera al crepuscolo, nella quale la
produttività e l'inventiva rischiano di lasciare il posto
all'autocelebrazione e al culto di ciò che è stato.
È così anche per i Radiohead?
Difficile scommetterci, viste le sorprese e le mutazioni a cui la
band inglese ci ha abituati negli anni. Eppure qualcuno lo avrà
pensato, quando la formazione capitanata da Thom Yorke ha annunciato,
la scorsa estate, la pubblicazione di un triplo album: un cofanetto
dato alle stampe in occasione del 21esimo anniversario dei capolavori
Kid A e Amnesiac. Disponibile in formato digitale, CD,
vinile e musicassetta a tiratura limitata, l'album è un crogiolo di
materiale inedito e riadattamenti. Un “prodotto” per i fan
più puri, che trova oggi un nuovo seguito.
IL MONDO DEI RADIOHEAD IN MOSTRA
Uscito lo scorso 5 novembre per
l'etichetta XL Recordings, il disco – dal titolo Kid A Mnesia
– si arrichisce oggi di un nuovo progetto speciale: una mostra
interattiva nella quale rivivere i personaggi, le ambientazioni, e
naturalmente le canzoni, contenuti in quei due dischi passati alla
storia.
Disponibile in free download, Kid A
Mnesia Exhibition è una sorta di tour virtuale nell'universo
estetico costruito dalla band nei primi anni Duemila. È in
quel periodo, infatti, che Thom Yorke, Jonny Greenwood e compagni
iniziano a sperimentare in cerca di uno stile musicale più
minimalista e meno elaborato. Un cambio di tendenza clamoroso, visto
il successo di canzoni come Karma Police, che solo qualche
anno prima avevano portato i Radiohead all'apice del successo.
LA COLLABORAZIONE CON STANLEY DONWOOD
A quelle nuove tracce, fatte di pochi
ritornelli, pochissime strofe e sonorità claustrofobiche, il gruppo
aggiunse una serie di video musicali non commerciali e un immaginario visivo sempre più criptico (creato
grazie al lavoro del collaboratore artistico di lunga data Stanley
Donwood). Il risultato fu la definizione di uno stile inedito, tanto per la
band britannica quanto per la
scena musicale dell'epoca, posta di fronte al "bivio" fra analogico e digitale.
La mostra, appunto, esalta al massimo
questi aspetti, sintetizzando in una serie di ambienti virtuali l'immaginario estetico creato in relazione a quei due dischi. Girando
tra le “stanze” della rassegna i personaggi creati da
Donwood, e nel complesso quell'affascinante e inquietante
ecosistema, si palesano come tasselli emblematici
dell'intera parabola dei Radiohead. Un'occasione per rivivere, con la
consapevolezza del presente, la straordinaria capacità della band di
anticipare i tempi, aprendo le porte al futuro quando ancora non si
chiamava così.