Presenze che accompagnano leggende, opere letterarie e riflessioni filosofiche, gli spettri sono al centro della mostra allestita al Madre di Napoli, dove sono esposte alcune delle opere recentemente entrate nella collezione del museo.

Legati a un immaginario senza tempo, che nel corso delle epoche ha impregnato numerosi ambiti del pensiero e della cultura, oltre qualsiasi confine geografico, gli spettri evocano una dimensione inquietante ma suggestiva, fatta di stratificazioni, assenza e dettagli nascosti. A queste presenze inafferrabili è ispirata la mostra allestita al museo Madre di Napoli fino al 14 novembre 2022, accompagnata da un titolo che non lascia dubbi in merito all'impianto concettuale su cui è costruita.SPETTRI E MEMORIA A NAPOLI Spettri: palinsesti della memoria, a cura di Kathryn Weir, riunisce per la prima volta fra le sale del museo napoletano alcune delle opere recentemente entrate a far parte della sua raccolta e altri lavori mai esposti. Esito di donazioni di artisti, bandi come l'Italian Council e acquisizioni sostenute dalla Regione Campania, gli interventi portano la firma di autori di generazioni diverse, accomunati però da una riflessione sulle varie tipologie di spettri che "infestano" l'ambiente in cui viviamo.  I fantasmi del passato assumono le sembianze di storie cancellate o messe a tacere, di eventi che non trovano spazio nel presente, ma che lo condizionano, influenzando anche il futuro. Le opere in mostra al Madre riportano alla luce quelle stratificazioni e danno consistenza a quelle storie, usando quale cassa di risonanza tematiche universali come la casa, la famiglia, il lavoro, la natura e intrecciando quindi una narrazione che è al contempo individuale e collettiva.GLI ARTISTI IN MOSTRA AL MADRE Sono Betty Bee, Gregorio Botta, Rä di Martino, Lino Fiorito, Ann Veronica Janssens, Ibrahim Mahama, Raffaela Mariniello, Raffaela Naldi Rossano, Gloria Pastore, Elisa Sighicelli e Gian Maria Tosatti ad attribuire una forma agli spettri di un passato necessario a comprendere le evoluzioni del presente e a schiudere lo sguardo sul domani, dando concretezza a fantasmi di ieri che possono guidare le azioni di oggi. [Immagine in apertura: Ibrahim Mahama, Alhassan Zepligu, 2015-2020. Progetto vincitore dell’avviso pubblico PAC2020 - Piano per l’Arte Contemporanea, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura]
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