Il PEM – Peabody Essex Museum di Salem, negli Stati Uniti, ha aperto le porte di una nuova mostra dedicata ai suoni della natura. Autore del progetto è il musicista ed ecologo del paesaggio sonoro Bernie Krause, che per cinque decenni ha registrato le “voci” degli animali da ogni angolo del Pianeta.

Da una parte l'arte, dall'altra la scienza. La mostra recentemente inaugurata al PEM – Peabody Essex Museum di Salem, in Massachusetts, è legata a doppio filo all'una e all'altra disciplina. Protagonista della rassegna è infatti Bernie Krause, noto musicista ed ecologo del paesaggio sonoro che ha raccolto, nell'arco dei suoi quasi cinquant'anni di attività, le “voci” di decine di migliaia di specie animali. Un coro polifonico di versi, richiami e cinguettii da ascoltare nelle sale dell'istituzione americana fino al 22 maggio. L'ORCHESTRA ANIMALE DI BERNIE KRAUSE Il titolo della mostra riflette al meglio le intenzioni poetiche del progetto: The Great Animal Orchestra. Organizzata in collaborazione con la Fondation Cartier pour l’art contemporain di Parigi (dove è stata già presentata nel 2016), e l'organizzazione inglese United Visual Artists, la mostra raccoglie gli straordinari suoni prodotti da migliaia di specie animali appartenenti ad habitat differenti. Dopo aver lavorato come musicista e sound designer negli anni Sessanta e Settanta, collaborando con artisti del calibro di Doors e Van Morrison, nonché con registi come Francis Ford Coppola e Donald Cammell, Krause ha deciso di spegnere i microfoni del set e del palcoscenico per accendere quelli della natura. Nel corso di quasi mezzo secolo l'artista si è letteralmente immerso negli ecosistemi della nostra Terra, raggiungendo luoghi d'ineguagliabile bellezza: dall'America Latina al Kenya, dallo Zimbawe all'America del Nord. È qui che ha “catturato” le "voci" di oltre quindicimila specie terrestri e marine, per un totale di cinquemila ore di registrazione. In parte fruibili nel corso della rassegna. ARTE E BIODIVERSITÀ Ma le intenzioni del progetto non si fermano solo alla sua componente estetica e formale. Negli ultimi anni, infatti, Bernie Krause è tornato proprio sui luoghi che avevano ospitato un tempo le sue attività, constatando che oltre il 50% dei suoni allora registrati era scomparso. La distruzione, la degradazione e la frammentazione degli habitat aveva causato la perdita di numerose specie animali, riducendo drasticamente la varietà della “musica” creata dagli organismi. La mostra è dunque un invito ad apprezzare e a celebrare la bellezza e la diversità degli animali che abitano il pianeta, ma soprattutto a ricordarci come parte di queste specie potrà presto smettere di “cantare”, se non ci sbrighiamo a ripensare il nostro rapporto con la natura. IL DOCUMENTARIO SU BERNIE KRAUSE Caratterizzato da ambienti luminosi e immersivi, nei quali percepire a pieno la poesia e l'intensità nelle opere sonore, il percorso espositivo gode anche di uno spazio riservato al documentario Bernie Krause, A Life with the Great Animal Orchestra: raccogliendo materiale d'archivio e interviste recenti all'artista, la pellicola – diretta dal regista francese Vincent Tricon – racconta la pratica creativa e la “missione” del musicista, invitando il pubblico a conoscere e a lasciarsi ispirare dall’incredibile orchestra della natura. [Immagine in apertura: Bernie Krause and United Visual Artists, The Great Animal Orchestra, 2016. Multimedia installation, 1 h 32. Collection Fondation Cartier pour l’art contemporain (acq. 2017). View of the exhibition The Great Animal Orchestra, Fondation Cartier pour l’art contemporain, Paris, 2016 © Bernie Krause © United Visual Artists. Photo: © Luc Boegly. Photo Credit: Photographie Luc Boegly – 2014]
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