Una mostra al MART di Rovereto fa luce sui surrealisti italiani, da De Chirico a Enrico Baj, passando per Gaetano Pesce. La rassegna riunisce 160 opere di ben 70 artisti che hanno sperimentato e messo a punto le iconografie più fantasiose e oniriche del Novecento.

È il 1924 quando André Breton scrive un testo seminale che cambierà per sempre la storia dell’arte, superando i limiti della rappresentazione come conosciuta fino a quel momento: il Manifesto del Surrealismo. Cento anni dopo, numerose mostre in tutto il mondo celebrano questa rivoluzione espressiva: tra queste, anche Surrealismi. Da De Chirico a Gaetano Pesce, allestita fino al 20 ottobre al MART di Rovereto.A ROVERETO LA MOSTRA SUL SURREALISMO ITALIANOLa rassegna, nata a partire da un’idea di Vittorio Sgarbi e curata da Denis Isaia, riunisce ben 160 opere di oltre 70 artisti, accendendo i riflettori sulla pluralità di esperienze surrealiste nel territorio italiano. Da Giorgio de Chirico ad Alberto Savinio, passando per Enrico Baj (di cui a Rovereto si conserva l’archivio), Alberto Martini ed Enrico Prampolini, il progetto espositivo fa luce su una nicchia espressiva rimasta a lungo marginale. In Italia, infatti, i temi surrealisti nella pittura nazionale vengono intercettati già nel 1939, con il saggio Fantasia degli italiani del critico Raffaele Carrieri. Molti degli artisti da lui individuati come precursori del Surrealismo si ritrovano nel corso della mostra.LO SVILUPPO DEL SURREALISMO IN ITALIAIl percorso espositivo si articola in quattro sezioni che ripercorrono i temi nevralgici ed eterogenei affrontati dai surrealisti italiani. Si parte già dalla piazza del MART, con la grande Sedia Portaritratti di Gaetano Pesce che, alta più di quattro metri, accoglie i visitatori, per poi passare alla sala introduttiva. Ci si addentra successivamente nella prima sezione, L’oltrestoria, che indaga la vena più oscura del Simbolismo a partire dalle sperimentazioni di Giorgio de Chirico, in cui affondano le radici del Surrealismo. Si prosegue con l'episodio Surrealtà, dove emerge più nettamente la vena fantastica, irreale e onirica: gli artisti danno qui vita a scenari fiabeschi e perturbanti, abitati da soggetti che pur essendo inanimati sembrano vivi. La terza sezione, I principi del piacere, esplora la sessualità freudiana e inconscia, mentre l’ultimo capitolo si concentra sui Parasurrealismi e sulla ripresa del Surrealismo a partire dalla fine degli anni Cinquanta da parte delle delle neo-avanguardie.[Immagine in apertura: Surrealismi. Da de Chirico a Gaetano Pesce. Ph Mart]
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