A due decenni dalla partecipazione alla Biennale di Venezia, quando il collettivo presentò 1200 testuggini in plastica dorata che uscivano dal mare e occupavano l'area dei Giardini, Cracking Art torna con un nuovo progetto in omaggio all'universo dei fiori. Succede negli spazi industriali di Tollegno 1900, in provincia di Biella.

Dopo la riuscita collaborazione per la mostra Lupi di luce, il sodalizio artistico fra Tollegno 1900 e Cracking Art si prepara a un nuovo capitolo. A partire dal prossimo 3 giugno, gli stabilimenti biellesi dell'azienda leader nella produzione di filati e tessuti saranno “invasi” da una moltitudine di sculture floreali, simbolo dell'incontro tra natura e tecnologia. Succede con La natura che non c’era, la grande installazione site specific che unisce industria, tradizione e sostenibilità.LA NATURA ARTIFICIALE DI CRACKING ARTAllestito nella Sala Luce del grande stabilimento industriale, il progetto vede la presenza di oltre quattrocento elementi floreali di colore bianco, tutti realizzati in plastica rigenerata. Ognuna con le sue caratteristiche fisiche e le sue peculiarità, le sculture si palesano come elementi di natura artificiale, creata attraverso il reimpiego di materiale plastico modellato a mano.NON SOLO ANIMALIDisposte su una superficie lunga cinquanta metri e larga venti, le opere segnano un nuovo traguardo per Cracking Art, che, a differenza delle precedenti occasioni, ha deciso di spostare per la prima volta l'attenzione sul mondo vegetale. Dimenticate dunque lupi, lumache ed elefanti giganti – un bestiario che fino a ora aveva caratterizzato il "portfolio" del collettivo: a farla da padrone in questa rassegna è l'universo dei fiori, rappresentato in tutte le sue potenzialità estetiche e significati. Un progetto visitabile a Tollegno fino al 23 luglio.[Immagine in apertura: Cracking Art, La natura che non c'era, 2021 (dettaglio)]
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