Attraverso dipinti, oggetti d’arte e opere di riconosciuti maestri come Utamaro e Hokusai, la mostra “Ukiyoe. Il mondo fluttuante. Visioni dal Giappone” ritrae lo stile inconfondibile, vitale e suggestivo dell’arte giapponese di epoca Edo. Al Museo di Roma a Palazzo Braschi, fino al 23 giugno 2024.

Stampe, dipinti, ventagli e altri oggetti della tradizione giapponese, come kimono e strumenti musicali: la mostra Ukiyoe. Il mondo fluttuante. Visioni dal Giappone accompagna i visitatori in un viaggio affascinante nell'arte giapponese tra il XVII e il XIX secolo. Curata da Rossella Menegazzo e visitabile a Roma, nella cornice di Palazzo Braschi , fino al 23 giugno, l’esposizione riunisce centocinquanta opere d’arte contraddistinte da una raffinatezza estetica che finì per affascinare e influenzare anche gli artisti occidentali del tempo. A ROMA LA MOSTRA SULL’ARTE GIAPPONESE DI EPOCA EDO Articolato in sette sezioni tematiche distinte, dedicate agli aspetti culturali, artistici, politici e sociali del Giappone del tempo, il percorso espositivo mira a far conoscere le diverse sfaccettature della corrente artistica ukiyoe. I riflettori sono puntati sulla produzione di grandi maestri del periodo, come Kitagawa Utamaro, Keisai Eisen e Katsushika Hokusai, di cui viene presentata anche la celebre Grande Onda di Kanagawa. Affermatosi a partire dall’inizio del Seicento, l'ukiyoe rappresentò per tre secoli lo stile di riferimento delle classi sociali emergenti nella società nipponica, in un periodo di rinnovamento culturale caratterizzato dalla progressiva affermazione in tutto il Giappone di nuovi valori estetici ed educativi. TECNICA, TEMI E STILE DELL’UKIYOE L'ukiyoe, che letteralmente può essere tradotto con "immagini del mondo fluttuante", è un genere artistico mediante il quale sono stati realizzati rotoli da appendere e srotolare, paraventi, dipinti a pennello su seta o carta e, naturalmente, le celebri stampe, anche in policromia. Forte fu l'influenza dell'ukiyoe sulla cultura occidentale di fine Ottocento e inizio Novecento, anche grazie alle figure dello scultore Vincenzo Ragusa e dell'incisore Edoardo Chiossone: entrambi furono invitati dal governo Meiji come formatori nei primi istituti di grafica e arte. Eseguite tramite l’impressione su carta con apposite matrici di legno, le stampe monocromatiche e a colori eseguite con questa tecnica (importata dalla Cina) raffiguravano paesaggi naturali, architetture e soggetti ripresi da scene di vita quotidiana nelle città giapponesi. La mostra Ukiyoe. Il mondo fluttuante. Visioni dal Giappone al Museo di Roma a Palazzo Braschi rappresenta un'occasione unica per conoscere il meglio di una corrente artistica che, con il suo stile inconfondibile, ha segnato la storia dell'arte orientale, incidendo anche in quella europea.[Immagine in apertura: Katsushika Hokusai, Veduta del tramonto presso il ponte Ryōgoku dalla sponda del pontile di Honmaya, dalla serie Trentasei vedute del monte Fuji, 1830-1831 ca. Silografia policroma, 26,3x38cm © Courtesy of Museo d’Arte Orientale E. Chiossone]
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