In occasione del 150enario della nascita, il grande caricaturista Umberto Tirelli sarà presto al centro di un’importante retrospettiva al Museo Civico della “sua” Modena. Fra dipinti, disegni, maschere e burattini saranno ben 230 le opere in mostra dal 19 dicembre al 25 aprile.

Nasceva a Modena, 150 anni fa, uno dei caricaturisti più arguti e influenti del nostro Paese. Stiamo parlando di Umberto Tirelli: un artista a tutto tondo che, grazie soprattutto alla collaborazione con il mondo dell’editoria satirica (e alla fondazione di periodici quali Il Duca Borso e Il Punto), è sempre riuscito a comporre ritratti sottili e pungenti del proprio tempo. In occasione di questa ricorrenza speciale, il Museo Civico di Modena inaugurerà presto una grande retrospettiva dedicata al geniale disegnatore. LA MOSTRA DI UMBERTO TIRELLI A MODENA Intitolata Umberto Tirelli. Caricature per un teatro della vita, la rassegna animerà gli spazi del Complesso San Paolo del Museo Civico dal 19 dicembre al 25 aprile. Curato da Stefano Bulgarelli e Cristina Stefani, il progetto è un’occasione unica per scoprire l’universo creativo del talentuoso artista: una dimensione personalissima nella quale la borghesia locale e l’establishment nazionale vengono osservati attraverso una lente ironica e provocatoria. Grazie a un corpus di 230 opere – fra pittura, disegno, maschere, burattini e sculture –, lo spettatore avrà così modo di tracciare un parallelismo tra l’epoca del celebre illustratore e la nostra, ponendo l’attenzione su concetti quali la satira, la libertà di espressione e la censura. IL PERCORSO ESPOSITIVO DELLA MOSTRA Progettato dalla Facoltà di Architettura di Bologna – con il coordinamento di Matteo Agnoletto, in collaborazione con Matteo Giagnorio e Leo Piraccini –, l’allestimento presenta una serie di manufatti che mettono in evidenzia tutta l’esuberanza di un personaggio come Umberto Tirelli. Mediante un percorso espositivo che parte proprio dallo studio dell’artista (luogo fisico e mentale popolato da libri, strumenti del mestiere e arredi disegnati dallo stesso Tirelli), si delinea un filo conduttore che unisce le atmosfere tipiche della Belle Époque con le tensioni politiche e sociali che hanno contraddistinto la prima metà del Novecento. A rappresentare il fulcro della mostra è il cosiddetto Teatro nazionale delle Teste di legno: una struttura alta più di sei metri completa di scenografie e marionette, ideata nel 1921 ed esposta al pubblico cento anni dopo. Ad animare il teatro sono burattini di grandi dimensioni aventi le sembianze dei più celebri esponenti della cultura nazionale e della politica del tempo. Tra questi ricordiamo Gabriele D’Annunzio, Eleonora Duse, Papa Benedetto XV e il re Vittorio Emanuele III. UNA DONAZIONE IMPORTANTE Il progetto espositivo, che sarà affiancato anche da attività collaterali quali spettacoli di burattini e laboratori didattici, ha inoltre favorito la donazione di 130 opere di Tirelli da parte di una collezione privata. Un gesto generoso che conferma il ruolo di primo piano avuto dalla città di Modena nel campo del disegno satirico e del teatro dei burattini. [Immagine in apertura: Umberto Tirelli, Caffè San Pietro, 1928, olio su compensato. Modena, Collezione privata]
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