Tutti i modi in cui gli artisti hanno rappresentato il vento
ARTE
Come fare a rappresentare in un'immagine qualcosa di impalpabile e invisibile? È questa la domanda alla base del progetto espositivo “The Wind. That which cannot be painted”, la mostra estiva in corso presso il MuMa – André Malraux Museum of Modern Art di Le Havre, in Francia.
“The answer, my friend, is blowin'
in the wind. The answer is blowin' in the wind”. Così nel 1963
cantava Bob Dylan in una delle sue composizioni più celebri,
descrivendo all'interno di poche strofe le disillusioni di una
generazione segnata dalla “guerra fredda” prima e da quella in
Vietnam poi. E proprio sull'elemento del vento – nella canzone
portatore di pace e ottimismo – si sofferma la mostra recentemente
inaugurata presso il MuMa – André Malraux Museum of Modern Art di
Le Havre, il primo museo francese a essere ricostruito dopo la
Seconda Guerra Mondiale.
IL VENTO NELLA STORIA DELL'ARTE
Tema della rassegna, dal titolo The
Wind, è appunto il vento; o meglio, le diverse modalità
attraverso cui i grandi artisti della storia si sono confrontati con
questo fenomeno. Inafferrabile e invisibile per definizione, il vento
è vita ed energia. Non è un caso che nell'antichità fosse
considerato un dio, mentre per i greci era personificato dalla figura
di Eolo.
Come già per la luce, questo fenomeno
della natura ha spesso messo a dura prova pittori e scultori di ogni
era, chiamati a confrontarsi con la sua impalpabilità e la sua
forza. Radunando centosettanta opere d'arte tra video, stampe,
sculture, dipinti e fotografie, la mostra (visitabile fino al 2
ottobre) ripercorre le evoluzioni del modo di rappresentare il vento
nel corso dei secoli, parallelamente ai progressi nella comprensione
scientifica di questo evento naturale.
LE OPERE E GLI ARTISTI IN MOSTRA A LE HAVRE
Come si può dipingere ciò che non è
visibile? È questa la domanda alla base del percorso espositivo, che
chiama a raccolta oltre cento artisti provenienti da epoche e luoghi
geografici differenti: dai maestri della stampa giapponese Utagawa
Hiroshige e Katsushika Hokusai ai massimi rappresentanti
dell'incisione Albrecht Dürer e Francisco Goya, dagli
impressionisti Pierre-Auguste Renoir e Claude Monet (quest'ultimo
presente in mostra con la sua opera Effetto vento, serie dei
pioppi) ai “pionieri” della fotografia Nadar e Man Ray.
Un capitolo importante del tragitto di visita è
infine dedicato al cinema. L'avvento della macchina da presa è
infatti inteso come vero e proprio spartiacque in questa ostinata
missione di rappresentazione del vento. Le immagini in movimento dei
fratelli Lumière, ad esempio, permisero di catturare e osservare gli
effetti del vento per la prima volta in maniera realistica e
dinamica, risolvendo in sostanza l'annosa questione sui limiti
dell'immagine fissa nella raffigurazione del fenomeno.
[Immagine in apertura: Gilbert Garcin,
Sauver la nature, tirage argentique, 30 x 40 cm, courtoisie
Galerie Camera Obscura, Paris © Gilbert Garcin/Galerie Camera
Obscura, Paris]