Alla Reggia di Monza si prepara a inaugurare, il 17 ottobre, la più grande retrospettiva dedicata all’iconica fotografa statunitense Vivian Maier. Attraverso oltre 200 scatti in bianco e nero e a colori, la mostra ripercorrerà l’intera carriera dell’artista, riscoperta dalla critica soltanto dopo la sua morte.

A Monza, la stagione autunnale delle grandi mostre si prospetta stellare, grazie all'appuntamento imperdibile con gli scatti inediti dell’illustre fotografa Vivian Maier, tra le prime donne a sperimentare la street photography.Nata a New York il 1° febbraio 1926 da padre austriaco e madre francese, la fotografa trascorre la maggior parte della sua vita lavorando come bambinaia, dedicandosi alla fotografia per passione. Come molte altre artiste donne, raggiunge la fama solo dopo la sua morte, quando i suoi scatti (oltre 120mila!) vengono ritrovati da John Maloof, che all’epoca era ancora uno studente. Quest'ultimo ne intuisce immediatamente il valore e li conserva in un vasto archivio, valorizzando la straordinaria eredità lasciata ai posteri dalla fotografa.OLTRE 200 SCATTI DI VIVIAN MAIER A MONZAA cura di Anne Morin, Unseen. Le Foto Mai Viste di Vivian Maier arriva direttamente dal Fotografiska di New York, approdando nelle sale del Belvedere della Reggia di Monza dal 17 ottobre al 26 gennaio 2025. Con oltre 200 stampe a colori e in bianco e nero, e numerosi filmati in Super 8 (in gran parte inediti), è la più importante esposizione mai dedicata in Italia a questa incredibile artista.Suddiviso in nove sezioni, il percorso espositivo porta l’osservatore alla scoperta dei temi e dei soggetti ricorrenti nella sua produzione: dagli autoritratti alle scene di strada, dalle immagini di bambini alle persone ai margini della società. “Maier fotografava persone che gli altri non vedono, relegati ai margini della vita", spiega Anne Morin, sottolineando la capacità dell’autrice di catturare quel "lato oscuro del sogno americano” che si fa testimone di una nazione in cambiamento, immortalata dall'autrice per quasi cinque decenni.LA SOCIETÀ AMERICANA NEGLI SCATTI DI VIVIAN MAIERLa retrospettiva si apre con il nucleo di lavori più iconici dell’artista, quello degli autoritratti attraverso i quali – in una silhouette proiettata, nella forma della sua ombra o nel riflesso di una superficie specchiante – ricerca la propria identità. Seguono le immagini catturate per le strade di New York e Chicago, e gli scatti disinvolti e spontanei che documentano l’America del dopoguerra. Completano l'allestimento la sperimentazione con il video e con la fotografia a colori, quest’ultima approfondita nei quartieri operai dell'Illinois. Immancabili, infine, le immagini che raccontano la vita dei bambini di cui si è presa cura negli anni.[Immagine in apertura: Vivian Maier, Chicago, IL, n.d., Gelatin silver print, 2014 © Estate of Vivian Maier, Courtesy of Maloof Collection and Howard Greenberg Gallery, NY]
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