Manca poco meno di un mese all'inaugurazione della mostra che i Musei Reali di Torino dedicano alla fotografia di Vivian Maier. Un'occasione da non perdere per ammirare alcuni scatti inediti della pioniera della street photography.

Salita alla ribalta internazionale soltanto in epoca recente, dopo il fortunato ritrovamento di una scatola colma di suoi negativi fotografici, Vivian Maier resta una figura enigmatica. Considerata una delle indiscusse esponenti della street photography, Vivian Maier, di professione bambinaia, trascorse la sua esistenza a immortalare su pellicola le atmosfere delle città in cui visse, cogliendo le sfumature della quotidianità urbana fra le strade di Chicago e New York.LA MOSTRA SU VIVIAN MAIER A TORINO Eppure quegli scatti così pioneristici sono venuti alla luce solo negli ultimi decenni, evidenziando l'eccezionale talento nascosto della loro autrice, scomparsa nel 2009. La mostra in programma nelle Sale Chiablese dei Musei Reali di Torino dal 9 febbraio al 26 giugno 2022, a cura di Anne Morin, promette di svelare i dettagli ancora inediti della fotografia di Vivian Maier, riunendo oltre 250 scatti, molti dei quali mai esposti prima o raramente presentati al pubblico.VIVIAN MAIER E LA FOTOGRAFIA Intitolata emblematicamente Inedita, la rassegna, che giunge in Piemonte dopo la tappa francese al Musée du Luxembourg, riavvolge il filo dell'esistenza di Vivian Maier attraverso le immagini che l'hanno accompagnata, ponendo l'attenzione in particolare su opere mai viste prima in Italia ‒ come gli scatti realizzati durante il suo viaggio nel Belpaese, a Torino e Genova ‒ o rare ‒ come le fotografie a colori. Completano il racconto espositivo dieci filmati in Super 8, due audio con la voce della Maier e alcuni oggetti che le sono appartenuti fra cui le sue macchine fotografiche Rolleiflex e Leica. A spiccare, dal punto di vista dei soggetti, sono gli autoritratti, "rubati" alle vetrine e alle superfici specchianti della città, e la vita nei quartieri delle metropoli nelle quali la fotografa soggiornò. Ne emerge un mosaico di gesti e volti che rivela l'attitudine di Vivian Maier a "leggere" il contesto in cui è immersa, mettendone in risalto le peculiarità e i movimenti. Non è un caso che Maier abbia trovato proprio nel movimento una delle sue fonti di ispirazione primarie, alternando all'uso della macchina fotografica quello della cinepresa Super 8. Una specifica sezione della mostra torinese sarà infine dedicata a un tema caro alla Maier, che per quarant'anni svolse il lavoro di bambinaia e governante: quello dell'infanzia. [Immagine in apertura: Vivian Maier, Chicago, IL, Gelatin silver print, 2014 © Estate of Vivian Maier, Courtesy of Maloof Collection and Howard Greenberg Gallery, NY]
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