Quarant'anni di carriera del noto artista sudafricano William Kentridge sono protagonisti a Londra. Fino all'11 dicembre 2022, la Royal Academy of Arts ospita la più significativa mostra mai organizzata nel Regno Unito su questo prolifico autore, capace di affrontare temi di stringente attualità, come la disuguaglianza razziale, attraverso un'ampia gamma di linguaggi.


Disegni a carboncino, film d'animazione, sculture, arazzi, performance, interventi di dimensioni monumentali nello spazio pubblico e molto altro ancora: in quattro decenni di produzione artistica, William Kentridge non ha mai cessato di sperimentare, ricorrendo a formati, strumenti e materiali eterogenei senza tradire la propria traiettoria. L'autore sudafricano, classe 1955, e accademico reale onorario, da tempo lega la propria reputazione a opere, in parte autobiografiche, dalle quali emergono le iniquità, assurdità e barbarie del mondo moderno. Questioni oggi ampiamente dibattute, come la colonizzazione europea in Africa e l'eredità postcoloniale, sono da sempre al centro della sua ricerca, che se da una parte denuncia il permanere della disuguaglianza razziale, dall'altra rileva anche i passi in avanti compiuti. A riannodare oggi i fili di questo percorso è la Royal Academy of Arts, sede fino all'11 dicembre di una retrospettiva sull'artista senza precedenti per il Regno Unito.A LONDRA UN'AMPIA MOSTRA SU WILLIAM KENTRIDGE Intitolata semplicemente William Kentridge, la rassegna rientra nel filone dei progetti espositivi che la prestigiosa istituzione anglosassone sta dedicando ad alcuni dei più importanti artisti viventi tra cui Anish Kapoor, Ai Weiwei, Antony Gormley e, prossimamente, Marina Abramović. Il percorso di visita, messo a punto con lo stesso autore e il suo studio, riunisce lavori che vanno dagli anni Ottanta ai giorni nostri, ponendo in evidenza, fra gli altri aspetti, le capacità creative di Kentridge e la sua scioltezza a muoversi fra i media.  Molti i focus proposti dalla mostra, a partire dalla selezione dei primissimi disegni dell'artista, fra cui tre trittici esposti in questa occasione per la prima volta insieme; presente anche quello che viene considerato il più significativo lavori di quella fase: The Conservationist's Ball, risalente al 1985. Imprescindibile la presenza di film, di video relativi alle sue performance, nonché di installazioni, inclusa la fondamentale Black Box / Chambre Noire. Datata 2005, propone uno "spettacolo teatrale meccanico", in cui i riflettori si accendono sull'efferato massacro del popolo Herero in Namibia, considerato il primo genocidio del XX secolo.ARTE CONTEMPORANEA E DECOLONIZZAZIONE L'esposizione londinese rappresenta l'opportunità per conoscere da vicino anche opere di recentissima realizzazione, tra cui alcuni nuovi disegni a tema floreale e altri con i distintivi alberi. Fra il 2021 e l'anno in corso, inoltre, William Kentridge ha realizzato una serie di arazzi di grandi dimensioni, concependoli appositamente per le storiche gallerie della Royal Academy; ad affiancarlo in questo lavoro lo Stephens Tapestry Studio di Diepsloot, a Johannesburg. La retrospettiva inaugurata da pochi giorni a Londra si aggiunge a una serie di novità che riguardano l'artista: dalla sua prossima partecipazione al BFI London Film Festival fino alla rassegna William Kentridge: In Praise of Shadows, al via il 12 novembre 2022 presso The Broad a Los Angeles. [Immagine in apertura: Gallery view of the William Kentridge exhibition at the Royal Academy of Arts, London, from 24 September - 11 December 2022. © William Kentridge. Photo: © Royal Academy of Arts, London / David Parry]
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