I mostri dell'arte si danno appuntamento a Crema
ARTE
A Crema è in arrivo una mostra... mostruosa! Un progetto dedicato a streghe, spiriti e centauri concepiti dai maestri della grafica (e non solo) dall'Ottocento a oggi. Un invito a non avere paura del diverso e di ciò che ancora non conosciamo.
“Il sonno della ragione genera
mostri”, scriveva Francisco Goya in una delle sue stampe più
ispirate. Una frase rimasta celebre, citata di frequente come monito
a tenere alta l'attenzione sui problemi del presente, e oggi presa in
prestito come spunto per una nuova rassegna: una mostra che conduce i
visitatori in un mondo tutt'altro che rassicurante. Un mondo popolato
di spiriti, centauri e folletti danzanti, grazie ai quali (forse)
comprendere qualcosa in più su quanto ancora c'è di sconosciuto
dentro e fuori di noi.
Ospite del progetto è il Museo Civico
di Crema e del Cremasco, che, a partire dal prossimo 23 ottobre, si
trasformerà in una sorta di casa degli spettri. È qui, nelle Sale
Agello dell'istituzione lombarda, che faranno il loro debutto gli
inquietanti protagonisti concepiti dalle fervide menti di autori più
o meno noti dell'Ottocento e oltre.
TRA SOGNO E FANTASIA
Curata da Silvia Scaravaggi (e
visitabile fino al 12 dicembre), la rassegna – dal titolo Mostri.
La dimensione dell'oltre – raccoglie centododici opere su
carta, tra grafiche, libri e illustrazioni dedicate alle rappresentazioni del
mostruoso nella letteratura e nell'arte che va dal periodo romantico
a oggi: una manciata di figure macabre e fantastiche, in gran parte
provenienti dalle collezioni dello storico dell'arte Emanuele
Bardazzi.
Sono
tanti gli autori chiamati a offrire il loro contributo
al tema: dal disegnatore e occultista inglese Austin Osman Spare ai
fiamminghi James Ensor, Félicien Rops e Charles Doudelet; dagli
incisori italiani Francesco Nonni, Antonello Moroni e Giulio
Aristide Sartorio alle figure selvagge di Maurice Sendak – che
negli anni Sessanta del Novecento pubblicò Where the Wild Things
Are, iconico volume illustrato rimasto celebre nell'ambito della
letteratura per ragazzi.
IL MOSTRO COME RIVELAZIONE
Scandito in due linee distinte e
complementari (un filone fantastico-onirico e un filone
simbolico-esoterico), il percorso espositivo presenta inoltre diversi
esemplari di libri d'epoca – da Tales
of Mystery and Imagination di
Edgar Allan Poe al Faust
di
Goethe – e produzioni di artisti contemporanei – tra
i quali Agostino Arrivabene, Edoardo Fontana e Francesco Parisi.
L'obiettivo, nel complesso, è sì mettere in scena un “teatro” accattivante per gli amanti dell'occulto e della
rappresentazione onirica, ma anche e soprattutto offrire una
riflessione sulle potenzialità simboliche del mostro, "nocchiero" verso dimensioni sconosciute. In questo senso, l'invito del progetto è ad accogliere l'alterità, intesa come rivelazione di
qualcosa di sconosciuto. Sconosciuto, sì, ma forse più simile a noi
di quanto non pensiamo.
[Immagine in apertura: Arnold Böcklin,
Meeresidylle [Idilio Marino] (d’après Triton und Nereide,
1874), 1880, acquaforte di Wilhelm Hecht, da «Die Graphischen
Künste», anno II (1880)]