A Doha dal 5 ottobre torna visitabile, con un allestimento completamente rinnovato e arricchito da innovative dotazioni, il Museum of Islamic Art (MIA). Punta di diamante dell'offerta culturale e artistica della capitale del Qatar, è stato progettato dal famoso architetto sino americano Pei, lo stesso che ideò la celeberrima "piramide" del Louvre.

Assieme al più recente National Museum of Qatar — opera dell'architetto francese Jean Nouvel — il Museum of Islamic Art (MIA) è una delle destinazioni imprescindibili di Doha per gli appassionati di arte e cultura. Scenograficamente posizionato su un'isola artificiale affacciata sulla passeggiata della Corniche e contraddistinto dalla sovrapposizione di volumi in pietra bianca sormontati da torre centrale, il museo porta la firma dell'architetto Ieoh Ming Pei, particolarmente noto per la (discussa) piramide del Louvre. Inaugurato nel 2008, in questi anni il museo si è guadagnato una posizione di rilievo nel panorama dell'arte islamica, oltre a proporsi come piattaforma per il dialogo fra Oriente e Occidente. Dal 5 ottobre prossimo, tornerà ad accogliere i visitatori con non poche novità.RIAPRE A DOHA IL MUSEO DI ARTE ISLAMICA PROGETTATO DA PEI Con l'inaugurazione del MIA prese il via una significativa fase di trasformazione in chiave artistica del Qatar. La sua riapertura, tra un mese esatto, arriva alla vigilia di un importante appuntamento sportivo e rientra, al pari della nascita del 3-2-1 Qatar Olympic and Sports Museum, nel vasto e diversificato programma di investimenti culturale in corso nel Paese. All'interno della struttura museale è stato condotto un intervento di ristrutturazione generale e di riallestimento della collezione permanente: oltre 1000 le opere ora esposte, molte delle quali frutto di nuove acquisizioni e dunque mai mostrate prima d'ora in questa sede.  Ad aprire il percorso di visita, al piano terra, sarà un focus introduttivo sul museo stesso: si tratta di uno spazio del tutto inedito, dedicato alla costruzione dell'iconico edificio e alla storia del suo progettista. Oltre a un sostanziale ripensamento dei precedenti criteri espositivi, con un'organizzazione secondo ampie tematiche storiche, digressioni sulle tradizioni dell'artigianato islamico e una nuova sezione sull'Islam nel sud-est asiatico, nel "nuovo" MIA si potrà sperimentare il cosiddetto "Family Trail". Per coinvolgere i piccoli e giovani visitatori, sono stati infatti adottati display interattivi, applicazioni multisensoriali e dotazioni tecnologiche al fine di migliorare la permanenza nel museo delle famiglie con bambini e ragazzi.LE MOSTRE DELL'AUTUNNO 2022 A DOHA Poco giorni dopo la riapertura del MIA, il museo ospiterà una delle mostre di punta della stagione espositiva autunnale di Doha. Dal 26 ottobre al 25 febbraio 2023 sarà infatti allestita Baghdad: Eye's Delight, una rassegna interamente dedicata alla nota città, capitale dell'Iraq. I visitatori intraprenderanno un viaggio in 160 opere nel suo patrimonio storico, legato ai grandi califfi abbasidi, che li condurrà fino alla (complessa) storia recente. Come metterà in evidenza la mostra, fra gli anni '40 e '70 del Novecento Baghdad fu una destinazione vivace, oltre che un fulcro commerciale e intellettuale di riferimento per la sua regione. Parallelamente, al quarto piano del museo, l'esposizione itinerante City of Mirages: Baghdad, 1952-1982 metterà in luce trent'anni di storia architettonica della città, descrivendo le opere costruite e quelle rimaste su carta di importanti progettisti internazionali, tra cui Frank Lloyd Wright, Le Corbusier, Walter Gropius, Josep Lluís Sert, Alvar e Aino Aalto e Robert Venturi. Un'occasione per conoscere la città a partire da altre angolazioni. [Immagine in apertura: The Museum of Islamic Art appears to floatabove the waters of the Arabian Gulf. Courtesy of the Museum of Islamic Art]
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