Giappone protagonista per la riapertura del Museo d’Arte Orientale di Genova
ARTE
Riapre dopo quasi due anni di lavori il Museo d’Arte Orientale Edoardo Chiossone di Genova. Fino al 24 settembre è possibile visitare la rassegna inaugurale dedicata al rapporto del Giappone con l’acqua.
Dopo la chiusura a settembre 2021, viene restituito al pubblico il Museo d’Arte Orientale Edoardo Chiossone di Genova. Il nuovo assetto, esito degli interventi di adeguamento strutturale e impiantistico degli ultimi mesi, include il recupero della grande terrazza, con una vista panoramica sul centro città e sul Mar Ligure. La mostra inaugurale, curata da Aurora Canepari e visitabile fino al 24 settembre prossimo, si intitola La Grande onda. L’importanza dell’acqua nella cultura giapponese, e si sviluppa attorno all'omonimo capolavoro di Katsushika Hokusai.
A GENOVA LA MOSTRA DEDICATA ALL’ONDA DI HOKUSAI
Il Giappone deve all'acqua gran parte del suo sostentamento, elemento indispensabile sia per il sistema dell'economia ittica, sia per l'irrigazione delle risaie. Allo stesso tempo, deve fare i conti con il volto incontrollabile della natura e con la potenza distruttiva delle alluvioni. Il progetto espositivo esamina questo rapporto ambivalente attraverso un tema iconografico ricorrente fin dall’antichità. L’acqua è infatti la protagonista di una delle immagini più celebri dell’Ottocento, La grande onda di Kanagawa di Hokusai, xilografia che esercitò una forte influenza anche oltreoceano e che detiene il record di riproduzioni in epoca contemporanea. Il percorso espositivo – che raccoglie oltre 60 stampe ukiyo-e a tema acquatico – si sviluppa proprio attorno all’iconica opera, di cui il Museo Chiossone conserva un magnifico esemplare.
IL MUSEO D’ARTE ORIENTALE DI GENOVA
Intitolato all’incisore genovese Edoardo Chiossone, noto per aver progettato le prime banconote giapponesi, il rinnovato museo del capoluogo ligure è ospitato nell’edificio razionalista progettato dall'architetto Mario Labò. Si trova nel parco ottocentesco di Villetta Di Negro, affacciato sul porto di Genova. Quella di Chiassone fu la prima collezione di arte orientale italiana ad aprire al pubblico, nel 1905. Ad oggi, il museo conta più di 15mila opere provenienti principalmente dal Giappone (dove l’incisore risiedette dal 1875 al 1898), con integrazioni di capolavori dalla Cina e dal sud est asiatico. Sebbene per ragioni conservative le stampe xilografiche ukiyo-e siano esposte solo in occasione di mostre temporanee, come quella il corso, il percorso permanente include, fra le altre opere, grandi sculture buddhiste in bronzo, armi e armature da samurai, rari reperti archeologici, porcellane, smalti e lacche.
[Immagine in apertura: gli spazi interni del Museo d’Arte Orientale di Genova, prima galleria e quinta galleria. Foto Dario Nicolini]