Nasce a Roma il Museo dell’Arte Salvata
ARTE
Nel cuore della Capitale, l’Aula Ottagonale delle Terme di Diocleziano ospiterà le opere d’arte e i beni archeologici recuperati in giro per il mondo dai reparti per la Tutela del Patrimonio Culturale del Corpo dei Carabinieri. La mostra inaugurale vede protagonista una serie di antichi reperti di origine etrusca e apula sequestrati negli Stati Uniti.
Dopo l’annuncio della sua costituzione poche settimane fa da parte del Ministro della Cultura Dario Franceschini, Il Museo dell’Arte Salvata ha trovato casa. La sua sede sarà, infatti, a Roma, nell’Aula Ottagona – più comunemente nota come Planetario – delle Terme di Diocleziano, che insieme a Palazzo Massimo, Palazzo Altemps e Crypta Balbi costituiscono il circuito del Museo Nazionale Romano. L’apertura al pubblico del Museo dell’Arte Salvata è il primo passo verso la realizzazione di un progetto più ampio pensato dall’architetto Giovanni Bulian e che prevede la nascita di un’isola della cultura nel centro di Roma.UNO SPAZIO PER LE OPERE D’ARTE RECUPERATE
Questo speciale polo museale vuole essere un luogo di approdo in cui, per un periodo di tempo limitato, prima di fare ritorno nei territori di appartenenza, tutte quelle opere d’arte trafugate, disperse, vendute in modo illecito, esportate illegalmente o recuperate fortuitamente durante gli scavi per lavori pubblici o privati, saranno esposte al pubblico. L’incessante recupero di opere d’arte è reso possibile dalle indagini del Comando Carabinieri TPC e dal lavoro dei Caschi blu della cultura. “Proteggere il patrimonio culturale è la missione che ci è stata affidata, e ad essa per nulla al mondo vorremmo sottrarci. È una difesa necessaria oggi, come lo è stata in ogni tempo. La tutela del patrimonio, rimessa all’articolo 9 della Costituzione, nella storia d’Italia ha avuto i più vari paladini. Ha coinvolto sovrani, pontefici e intellettuali. Dal 1969 il Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale è fra i tenaci custodi delle nostre opere. Ammontano a più di tre milioni i beni riguadagnati e ciò che appare in questa esposizione è solo una parte del 'bottino' rientrato con uno degli ultimi recuperi”, ha dichiarato Roberto Riccardi, Generale di Brigata, Comandante Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale.LA PRIMA MOSTRA DEL MUSEO DELL'ARTE SALVATA
La prima esposizione del museo, allestita fino al prossimo 15 ottobre, è dedicata a un corpus di reperti archeologici di varie civiltà che il Reparto Operativo TPC ha fatto rientrare dagli Stati Uniti d’America a partire dallo scorso dicembre. Si tratta di opere sequestrate presso direzioni museali, case d’asta e collezioni private in varie località d’oltreoceano. Le opere, tra cui spiccano importanti reperti databili a partire dal VII secolo a.C. – come giare e anfore di produzione etrusca-laziale, ma anche ceramiche di matrice apula –, al termine dell’esposizione temporanea saranno collocate tra il Museo Archeologico Nazionale di Taranto, il Museo Nazionale Archeologico Cerite all'interno del Parco archeologico di Cerveteri e Tarquinia e lo stesso Museo Nazionale Romano.
[Immagine in apertura: Coppa (kylix) attica a figure rosse con Dioniso (all’interno) e satiri con menadi (all’esterno). Inizio del V sec. a.C.]