La storia passata incontra le nuove tecnologie al Museo di Scultura Antica Giovanni Barracco a Roma, che dopo due decenni riapre al pubblico la sua Domus sotterranea offrendo una innovativa esperienza di visita in modalità "wireless".

Sono trascorsi molti decenni dalla fortunata scoperta che nel 1899 riportò alla luce una serie di resti archeologici di epoca romano-imperiale nei sotterranei dell'attuale Museo di Scultura Antica Giovanni Barracco a Roma. Eppure quell'eccezionale ritrovamento identificato come una Domus romana, avvenuto durante i lavori di parziale demolizione dell'edificio rinascimentale che dal 1948 ospita il museo, oggi torna a far parlare di sé. Da pochi giorni, infatti, il pubblico può accedere agli ambienti sotterranei della sede museale, rimasti chiusi per vent'anni.UNA VISITA "TECNOLOGICA" ALLA DOMUS ROMANA A rendere ancora più suggestiva l'esperienza di visita è il progetto Li – Fi, vincitore del bando regionale L’impresa fa Cultura. Acronimo di Light Fidelity, questo sistema offre un'occasione del tutto nuova di vivere il museo e la sua preziosa raccolta, grazie all'invio di informazioni e immagini sfruttando la variazione della luce. Il tutto in modalità wireless. Ovvero? Attraverso l’utilizzo di specifici faretti LED, i dati vengono trasmessi ai dispositivi dei visitatori, come smartphone e tablet, dotati di una fotocamera integrata. Per accedere ai contenuti è sufficiente scaricare l'apposita app e porre il proprio dispositivo sotto la luce LED.  I visitatori possono così "attivare" quattordici punti di interesse, cinque dei quali disposti nei sotterranei della Domus, le cui principali strutture risalgono al IV secolo d.C. Utilizzabile sino al 20 febbraio 2022, l'innovativo sistema si rivolge anche al pubblico non vedente o ipovedente, includendo tracce audio ottenute a partire dai contenuti testuali. [Immagine in apertura: la Casa romana del Museo Barracco, Roma. Photo Francesco Giordano]
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