Alla fine del 2022 aprirà il MAP - Museum of Art and Photography, il primo museo indiano interamente dedicato alla cultura visiva dell'Asia meridionale. A ospitarlo sarà Bangalore, città che rappresenta il punto di riferimento del Paese asiatico per la tecnologia e l'innovazione. 

Continua a comporsi il quadro dei musei che saranno inaugurati (o riapriranno dopo interventi di ristrutturazione) nel corso del 2022. Da Copenaghen a Londra, passando per Taipei e Sydney, sono infatti numerosi i cantieri prossimi all'ultimazione. Per la fine dell'anno è previsto il taglio del nastro del nuovo MAP - Museum of Art and Photography, il primo museo indiano dedicato alla cultura visiva dell'Asia meridionale. Progettato dallo studio di architettura Mathew & Ghosh, sorgerà nel quartiere dei musei di Bangalore, la "capitale tecnologica" del subcontinente indiano.IL MUSEO DELLA CULTURA VISIVA DELL'ASIA MERIDIONALE La sua ideazione si deve al filantropo e collezionista Abhishek Poddar: originario di Calcutta e residente proprio a Bangalore, a partire dai primi anni Ottanta ha iniziato a costituire la propria collezione; più di recente l'ha donata alla fondazione del museo. Si è fatto promotore della raccolta di fondi per lo sviluppo della sede espositiva, riuscendo a far convergere nell'impresa sostenitori e partner internazionali. Le oltre 20.000 opere della raccolta offrono uno straordinario spaccato della cultura visiva dell'Asia meridionale, testimoniando le stratificazioni storiche e l'eccezionale varietà locale. Si va da pezzi di arte moderna e contemporanea a esemplari di arte popolare, passando per opere tessili, fotografie e grafica; un nucleo di lavori, inoltre, analizza il rapporto di questa regione con la Gran Bretagna, in un arco temporale che dalla fine del colonialismo arriva ai giorni nostri. "La collezione MAP, con l'ampia gamma di tutte le forme di espressione visiva, ci dà la possibilità di condividere le nostre storie in profondità in un modo unico", ha dichiarato la direttrice Kamini Sawhney, sottolineando che l'istituzione punta a superare la rigida divisione tra "cultura alta" e "cultura popolare" e a "incoraggiare un'intera nuova generazione a scoprire la gioia dell'arte". UN MUSEO INNOVATIVO E TECNOLOGICO Primo grande museo d'arte privato dell'India meridionale, il nascente MAP punta a rendere accessibile a un pubblico eterogeneo la propria offerta culturale, incoraggiando l'approccio sperimentale e le nuove pratiche di fruizione del patrimonio artistico. Non si tratta solo di un'esigenza dettata dai tempi che corrono: questo obiettivo risponde anche a una specifica "domanda interna", che rende l'India unica a livello globale. Oltre la metà della popolazione del Paese, ovvero circa 600 milioni di persone, ha un'età inferiore a 25 anni: nessun Paese nel mondo ha un numero più alto di giovani. All'interno del nuovo museo, di conseguenza, rivestiranno un ruolo di primo piano l'impiego della tecnologia e l'ibridazione fra le forme narrative. Lanciato intanto online a dicembre 2020, al culmine della pandemia, MAP sta facendo conoscere la propria collezione con varie modalità, dall'animazione ai video, dai live streaming ai workshop online, fino alle partnership digitali con musei internazionali come British Museum, V&A, National Gallery Singapore, Museum of Fine Art Boston, Rhode Island School of Design, Vitra Design Museum e altri ancora.L'ARCHITETTURA DEL NUOVO MUSEO DI BANGALORE A progettare la sede museale, che sarà ospitata in un edificio di nuova costruzione, sono stati gli architetti Soumitro Ghosh e Nisha Mathew, fondatori nel 1995 dello studio Mathew & Ghosh Architects. Con all'attivo numerosi premi, ottenuti sia in patria che nel resto del mondo, lo studio opera a Bangalore, città in cui ha realizzato interventi di varia entità: dalla riqualificazione e trasformazione in ottica museale dell'Old Central Jail, un sito di particolare rilievo storico e simbolico per lo stato del Karnataka, al National Martyrs Memorial (2013), dedicato alla memoria di quanti hanno dato la vita per l'indipendenza dell'India. Come raccontato dall'architetto Soumitro Ghosh, in MAP, che sarà il primo museo dello studio, "la questione dell'accessibilità, raramente prioritaria negli edifici pubblici in India, è importante e quindi lo spazio è stato progettato in modo tale da essere eccezionalmente accessibile e inclusivo". Un aspetto al quale si coniugano "la leggerezza del design e la libertà della luce di modellare gli spazi", che il progettista identifica come "caratteristiche fondamentali di tutti i nostri lavori". [Immagine in apertura: Museum of Art & Photography render © Mathew and Ghosh Architects]
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