Mariano Fortuny, Coco Chanel, Elsa Schiaparelli, Emilio Schubert, Gianni Versace; e poi Jean Paul Gaultier, Miuccia Prada, Giorgio Armani e John Galliano: sono solo alcuni degli stilisti i cui preziosi abiti sono esposti nel rinnovato Museo della Moda e del Costume di Palazzo Pitti. Dopo tre anni di chiusura, l’istituzione riapre con 12 nuove sale e oltre 50 pezzi d’alta moda.

Il celebre Museo della Moda e del Costume di Palazzo Pitti a Firenze, punto di riferimento assoluto per il mondo della haute couture, riapre dopo tre anni di chiusura al pubblico, dovuta in primo luogo alla pandemia, e poi a un complesso intervento di riallestimento. A quarant’anni dalla fondazione di questa straordinaria sezione delle Gallerie degli Uffizi, sono dodici le nuove sale che tornano ad aprire le porte al pubblico.IL "NUOVO" MUSEO DELLA MODA DI PALAZZO PITTI Il rinnovato allestimento, con una selezione di oltre cinquanta abiti e numerosi accessori, è dedicato al Novecento e alle sue tendenze eclettiche e cangianti: il "secolo dai mille stili" viene ripercorso da abiti iconici di stilisti indimenticabili, come il “mantello-kimono” firmato da Mariano Fortuny per Eleonora Duse, la tunica “flapper” anni Venti di Coco Chanel; e poi gli abiti da sera sgargianti di Elsa Schiaparelli, passando per le creazioni di Emilio Schubert per le dive negli anni Cinquanta come Gina Lollobrigida e Sophia Loren.  Si approda poi ai primi anni Ottanta con Gianni Versace e il “cone bra”, il reggiseno a cono disegnato da Jean-Paul Gaultier per Madonna. Infine, il percorso arriva ai primi anni del millennio attuale con i pezzi di creatori del calibro di Miuccia Prada, Giorgio Armani e John Galliano. E in primavera torneranno a splendere altre dieci sale, dedicate ai più suggestivi costumi della nobiltà e dell'aristocrazia dal Cinquecento all’Ottocento (oltre a una sala interamente dedicata ai gioielli). IL MUSEO DELLA MODA E DEL COSTUME DI FIRENZE “Le creazioni degli stilisti appaiono non solo come testimonianza del gusto di un’epoca che ha visto straordinari cambiamenti, o come attestazioni del genio degli stilisti”, ha spiegato Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi, “ma anche come oggetti d’arte in sé, come sculture o dipinti di stoffa, pelle, perline, fili colorati, piume”.  Infine, conclude la curatrice del Museo della Moda, Vanessa Gavioli, “per l’esposizione permanente la scelta curatoriale si è orientata sui capi più rilevanti della collezione; questi sono stati prima restaurati e poi interpretati attraverso il complesso processo di vestizione e di mise-en-scène, nelle sale della neoclassica Palazzina della Meridiana, grazie a un gruppo di lavoro altamente qualificato. Ne è risultato un percorso da sogno dove trionfano gli abiti da sera, ma non mancano capi da giorno e accessori”. [Immagine in apertura: Museo della Moda e del Costume di Palazzo Pitti]
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