Una profonda riflessione sulla guerra e sul male, sulla necessità e sulla possibilità di raccontare l’orrore senza banalizzarlo e senza tradire la verità. Si presenta così “Una giusta distanza”, il nuovo romanzo per ragazzi ispirato alla figura di Robert Capa.

Manca una manciata di giorni al debutto in libreria di Una giusta distanza, il nuovo romanzo di Luca Cognolato e Silvia del Francia dedicato al grande Robert Capa e alle sue vicende esistenziali. Pubblicato da Einaudi Ragazzi, e atteso sugli scaffali per il 1° ottobre, il libro (nell'immagine in apertura un dettaglio della copertina) intreccia verità e finzione, mettendo a segno una storia mirata a celebrare le gesta professionali del fotoreporter (di cui il 22 ottobre ricorrerà il 111esimo compleanno). A cavallo tra biografia e romanzo, dunque, il libro ripercorre le vicende di Robert Capa durante gli anni della Seconda guerra mondiale, esplorando al contempo le molteplici sfumature della guerra e della sofferenza umana.IL ROMANZO SULLA VITA DI ROBERT CAPA“Capa ha iniziato la sua carriera credendo che un fotoreporter dovesse andare il più vicino possibile all’azione. Oggi, che la fotografia permea quasi ogni momento della nostra vita e grazie al progresso tecnologico scattiamo migliaia di foto, manipolate o meno, ci facciamo ancora le stesse domande: come si può creare lo scatto perfetto, cosa mi comunica una foto… e soprattutto, quanta verità c’è in quella immagine?”, si chiedono gli autori del volume.IL NUOVO ROMANZO “UNA GIUSTA DISTANZA”Nel corso della storia, Capa corre – con la sua macchina fotografica al collo – gli stessi rischi di quei soldati che forse non torneranno mai a casa: segue gli Alleati in Nord Africa, si fa paracadutare in Sicilia e risale l’Italia a ridosso della linea del fronte; è con le prime ondate di sbarco in Normandia, nella Parigi appena liberata, e nei campi di sterminio nazisti – dove l’orrore sarà tale che il reporter non riuscirà a scattare nemmeno una foto. Conducendo i più giovani nella storia del grande fotografo dell'agenzia Magnum, Una giusta distanza è, anche e soprattutto, una profonda riflessione sulla guerra e sul male, sulla necessità e sulla possibilità di raccontare l’orrore senza banalizzarlo e senza tradire la verità.
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