L'Odissea di Omero letta con gli occhi di oggi
LETTERATURA
L'"Odissea" di Omero torna in libreria
con una nuova veste. Una versione “romanzata” che alleggerisce
il testo originale, rendendolo più accessibile e adatto a ogni tipo
di lettore.
Uno dei temi più annosi per quanto
riguarda la letteratura classica è l'accessibilità di certi libri
fondamentali per la nostra cultura, consegnati alle nuove generazioni
con un approccio molto spesso ritenuto noioso e inadatto alle
modalità di fruizione del nostro tempo. Se da una parte si sente il
bisogno di tramandare l'opera in una veste che sia il più possibile
vicina all'originale, dall'altra ci si scontra con il bisogno di
offrire una formula idonea ai linguaggi del presente – compromesso
ritenuto da molti necessario affinché l'opera continui a permanere
nel patrimonio collettivo.
A offrire una propria chiave di lettura
dell'argomento è oggi la piccola casa editrice spagnola Blackie
Edizioni, che ha scelto di inaugurare una collana dedicata ai grandi
classici, “rispolverati” e offerti ai lettori con piglio
contemporaneo. L'obiettivo di questa operazione non è snaturare il
testo, piuttosto spogliarlo dalle note e
spiegazioni che molto spesso dissuadono dalla lettura,
mantenendo intatto il cuore della narrazione per renderla alla
portata di tutti.
LA NUOVA VERSIONE DELL'ODISSEA
A dare inizio a questa serie è la nuova versione dell'Odissea di
Omero, forse il libro che più di tutti – insieme all'Iliade
– riassume le difficoltà di questa doppia pulsione, tra
conservazione e trasmissione. Da secoli oggetto di studio da parte di
letterati e traduttori, impegnati a capire come avvicinare il
pubblico a un'opera tramandata non in forma scritta ma cantata, il
poema epico è qui presentato in una nuova edizione: un testo
semplificato, liberato dalle innegabili difficoltà scaturite da un
approccio accademico al testo.
Tradotta con uno stile narrativo più
leggero e non per questo meno sofisticato, l'Odissea di
Blackie si presenta in una versione ridotta, spogliata da epiteti, passaggi
ridondanti e formule evidentemente efficaci nel greco antico ma meno
musicali nell'italiano di oggi. Una soluzione vincente, per rivivere
(senza sbadigliare) le avventure di Ulisse e il suo ritorno a Itaca.
LA STORIA IMMORTALE DI ULISSE
A esprimere le intenzioni di questa
nuova edizione è la stessa casa editrice, che nell'introduzione al
libro precisa: “L''Odissea' è stata composta in una data
imprecisata, con tutta probabilità nel VII secolo a.C. Quasi
tremila anni dopo, nel 2018, in un’inchiesta realizzata dalla BBC,
scrittori e critici da trentacinque Paesi diversi l’hanno eletta
l’opera letteraria più influente della storia. E lo è stata fin
dal momento stesso della sua creazione. (…). Da allora la traccia
dell’'Odissea' è chiaramente riconoscibile in tutte le lingue e
in tutte le epoche: da Virginia Woolf a Ezra Pound, ma anche in
T.S. Eliot, Borges, Kavafis, Pessoa, Joyce, Pavese, Georges Brassens,
Bob Dylan, Suzanne Vega, Nick Cave, Margaret Atwood e Jay-Z. Da
millenni tutti noi leggiamo la stessa cosa: un club del libro che
attraversa i secoli. Quello che vorremmo fare con questa
edizione è aggiungere nuovi soci al club (…). I classici si
leggono in ogni epoca secondo i venti del momento. E noi ci
domandiamo: l’Odissea è il racconto delle bugie, delle
giustificazioni di Ulisse o piuttosto la storia della lotta di
Penelope, che difende il patrimonio del marito contro i pretendenti
che vorrebbero occuparne il trono e il letto?”. A rendere
ancora più evidente questo originale tentativo di
ammodernamento sono le illustrazioni minimal che accompagnano la lettura,
le tre versioni brevissime dell'Odissea in chiusura firmate
da Nick Cave, Augusto Monterroso e Guido Gozzano, e lo splendido
Canto di Penelope scritto dalla poetessa e attivista canadese Margaret Atwood.
[Immagine in apertura: una
illustrazione tratta da Odissea (Blackie Edizioni, 2022)]