Riflettere sul nostro rapporto con la terra e i suoi minerali è il dichiarato obiettivo dell'installazione permanente dell’artista danese-islandese Olafur Eliasson svelata da pochi giorni nel centro di Bilbao, in Spagna.

Olafur Eliasson aveva già conquistato il Museo Guggenheim di Bilbao con una retrospettiva a lui dedicata tre anni fa: Olafur Eliasson. In real life. Più di recente, l’artista è tornato nella città spagnola con l’opera site-specific permanente Beneath Bilbao, the curious planet: a comporla sono sette strutture romboidali in acciaio e vetro, incastonate nella pavimentazione tra il celebre museo e piazza San José, in calle Iparraguirre.L’OPERA DI OLAFUR ELIASSON PER IL GUGGENHEIM BILBAO Inaugurata pochi giorni fa – alla presenza dell’artista danese-islandese, del sindaco di Bilbao Juan María Aburto, e del Direttore Generale del Museo Guggenheim Bilbao, Juan Ignacio Vidarte – l’installazione suggerisce ai passanti la presenza di un mondo caleidoscopico sotto i loro piedi, come una sorta di ritrovamento archeologico cangiante e futuristico. Con una texture che ricorda un giacimento minerario, gli elementi costitutivi di Beneath Bilbao, the curious planet sono stati concepiti a partire da sette pietre della Biscaglia ritenute di fondamentale importanza per il comparto industriale locale: calcite, limonite, goethite, siderite, basalto, arenaria e roccia calcarea. Ciascun minerale o roccia, riflettendosi sugli specchi inseriti di ciascuna opera, genera forme geometriche che appaiono diverse a seconda della posizione individuale; nelle ore serali, l'aspetto muta ancora, dando vita a un’atmosfera particolare e onirica.L'ARTE DI ELIASSON OLTRE I LIMITI DEL VISIBILE "Queste opere realizzate con gli specchi sono inserite nel pavimento a mo’ di pietre preziose da scoprire. Man mano che percorri il tragitto da una all’altra, noterai che cammini più lentamente. Rallentare significa essere presenti nel mondo, in connessione con la terra", ha affermato Olafur Eliasson, spiegando Beneath Bilbao, the curious planet . “Le stanze sotterranee di specchi offrono un istante di riflessione in cui godere di una visione caleidoscopica di materiali straordinari che solitamente non notiamo – materiali che costituiscono i fondamenti elementari della città – e ci fanno prendere consapevolezza della nostra presenza sulla Terra, qui e ora”, ha quindi concluso l'artista danese-islandese, recentemente insignito del prestigioso Praemium Imperiale. [Immagine in apertura: Olafur Eliasson, Beneath Bilbao, the curious planet, 2023]
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