Dopo un lungo e scrupoloso restauro, la "Pala di Durante" del Perugino torna nella “sua” Fano, nelle Marche. L’avvenimento è la degna conclusione delle celebrazioni per i 500 anni dalla morte del pittore, ed è affiancato da una mostra imperdibile che racconta l’intervento a opera dell'Opificio delle Pietre Dure di Firenze.


Quando, nel 1488, il pittore Pietro Vannucci, noto al mondo come il Perugino, fu chiamato a Fano, nelle Marche, per realizzare una delle sue opere più celebri, venne definito primus pictor in orbe (“primo pittore al mondo”). Un epiteto che lascia bene intendere la portata della fama dell’artista, che nella città avrebbe realizzato due opere eminenti: la Madonna con il bambino in trono e i santi Giovanni Battista, Ludovico di Tolosa, Francesco, Pietro, Paolo e la Maddalena, detta Pala di Durante, e l’Annunciazione. Dopo un minuzioso restauro, e dopo le celebrazioni per il cinquecentenario dalla morte del maestro, il 7 dicembre la Pala di Durante rientrerà finalmente nella sua città di appartenenza tra l’esultanza dei cittadini, che vedono nell’opera una parte identitaria della loro storia.LA STORIA DELLA “PALA DI FANO”Il dipinto a olio su tavola della Pala di Durante fu eseguito per l’altare maggiore della chiesa di Santa Maria Nuova di San Lazzaro. Realizzata a più riprese tra il 1488 e il 1497, raffigura la Madonna col Bambino seduta su un alto trono con ai lati i santi, e prende il nome dall’iscrizione posta sul suo piedistallo: il committente Durante di Giovanni Vianuti. Ai lati della Vergine, troviamo sei santi: a sinistra San Giovanni Battista, San Ludovico da Tolosa, San Francesco, mentre a destra San Maria Maddalena, San Pietro e San Paolo. Il gruppo è disposto simmetricamente sotto al portico di un chiostro rinascimentale, che incornicia la composizione e che lascia intravedere sullo sfondo un luminoso paesaggio collinare. Ad affiancare la pala centrale, una lunetta con Cristo e i santi Nicodemo e Giuseppe d’Arimatea, e una predella con le cinque storie della vita della Vergine, attribuita a un giovanissimo Raffaello Sanzio.LA MOSTRA DEDICATA AL PERUGINO A FANOIl ritorno della Pala è accompagnato dalla mostra Pietro Perugino a Fano. Primus pictor in orbe, visitabile dal prossimo 7 dicembre al 15 settembre 2024 presso il Palazzo Malatestiano. La rassegna, a cura di Anna Maria Ambrosini Massari con Emanuela Daffra, pone sotto i riflettori il capolavoro del Perugino, in un confronto con la sua “pala gemella” destinata all’altare maggiore della chiesa degli Osservanti di Senigallia. Il percorso espositivo inserisce l'opera nel contesto dell’attività fanese del Perugino dagli anni Ottanta del Quattrocento fino al 1497, anno della conclusione della Pala. Una parte centrale dell’esposizione ripercorre le fasi del restauro che, a cura dell’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, ha previsto una serie di dettagliate indagini diagnostiche, radiografiche, fotografiche e multispettrali.[Immagine in apertura: fasi di restauro ad opera del Laboratorio dell'Opificio delle Pietre Dure di Firenze]
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