Il Museo Bodoniano è il più antico museo della stampa in Italia. Inaugurato nel 1963 – in occasione del 150esimo anniversario della morte di Giambattista Bodoni –, il museo sarà presto trasferito in una nuova sede. Un luogo speciale dedicato al tipografo piemontese che rese Parma capitale mondiale della stampa nella seconda metà del Settecento.

Continuano senza sosta i lavori per il complesso della Nuova Pilotta, il mastodontico progetto voluto dal direttore Simone Verde che prevede la valorizzazione dello storico palazzo di Parma. Un percorso lungo e ambizioso, che parte dalla necessità di modernizzare e unire in un unico complesso realtà museali rimaste a lungo separate: dal Teatro Farnese alla Galleria Nazionale, dal Museo Archeologico Nazionale alla Biblioteca Palatina. Ad aggiungersi a questa ambizioso progetto, il prossimo 19 aprile, sarà anche il nuovo Museo Bodoniano, il più antico museo della stampa in Italia.UN MUSEO PER GIAMBATTISTA BODONIInaugurato nel 1963, e attualmente collocato al terzo piano della Biblioteca Palatina, il museo dedicato all'incisore Giambattista Bodoni occuperà gli ampi locali un tempo destinati al magazzino dei periodici della biblioteca, al pianoterra della Pilotta, offrendo ai visitatori un'esperienza immersiva per conoscere i segreti della stampa e della produzione del tipografo saluzzese. A delineare il concept del nuovo allestimento è stato il direttore scientifico Andrea De Pasquale, che ha dichiarato: “Il Museo Bodoniano è il più antico museo della stampa al mondo essendo stato fondato da Angela Pezzana nel 1842 quando, per rendere visitabili i capolavori della produzione bodoniana, venne allestita una “stanza dei punzoni”, con uno specifico conservatore, presso la Galleria dell’Incoronata della Palatina”.L'intento della nuova istituzione è offrire al pubblico un'opportunità unica e doppiamente utile dal punto di vista educativo. Una volta varcate le porte del museo, sarà infatti possibile non soltanto avere uno sguardo esaustivo sulla produzione di Bodoni e sui risultati raggiunti nell'ambito della stampa e della tipografia dal maestro, ma anche di “entrare” nel cuore di un'epoca in cui Parma era considerata uno dei baricentri assoluti dell'arte europea: il Settecento.L'ALLESTIMENTO DEL NUOVO MUSEOCaratterizzato da pareti di colore nero e illuminato da una serie di lampade industriali pendenti dal soffitto, l'edificio sarà suddiviso in quattro sezioni. La prima sarà inevitabilmente riservata a Giambattista Bodoni e al suo tempo, con un tavolo multimediale contenente la mappa del Ducato, i legami con le varie corti europee e i luoghi toccati dall'incisore nel corso della sua vita.Arricchita da una serie di ritratti di personaggi illustri del tempo, la sezione sarà seguita da La fabbrica del libro, il “capitolo” del percorso espositivo che occuperà la parte centrale della grande sala – con la presenza di matrici, punzoni e caratteri mobili (su tutti, ovviamente, quelli relativi all'omonimo carattere tipografico che contribuì a rendere noto al mondo il maestro nato nel 1740). Seguirà infine l'area relativa alla stampa – con prove su carta e pergamena – e L’illustrazione e la legatura, sezione, quest'ultima, dedicata alle lastre di rame, ai manuali e ai vari capolavori di Bodoni – come quelli inviati per l’Esposizione Universale di Parigi nel 1811.PARMA CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURAIniziati lo scorso settembre, i lavori per la costruzione del Museo Bodoni saranno ultimati in primavera. Un ottimo “biglietto da visita”, insomma, per la città emiliana, Capitale italiana della Cultura anche nel 2021.[In apertura: un'immagine del Museo Bodoniano, attualmente collocato al terzo piano della Biblioteca Palatina, foto di Giovanni Hanninen]
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